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Pescara, 25/07/2024
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Data: 31/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Renzi: «Adesso serve unità» Per l'emergenza 40 milioni. Mossa di Grillo: collaboriamo M5S adotta lo stile Appendino



IL GOVERNO

ROMA «Noi ricostruiremo tutto. Case, chiese ed esercizi commerciali». Impegni annullati e riunione oggi pomeriggio alle 17 del consiglio dei ministri per discutere con i presidenti delle regioni e il commissario al terremoto Vasco Errani, i provvedimenti più urgenti per le popolazioni colpite dalla nuova e violenta scossa. Stavolta non ci sono state vittime. Matteo Renzi prima di scendere all'ora di pranzo di ieri nella sala dei galeoni di palazzo Chigi aspetta di esserne certo.
INVITO
Il sollievo dura però poco. C'è una comunità da risollevare al più presto e un Paese che continua ad essere colpito da un evento naturale che semina incertezza, genera ansia e rischia di minare la fiducia. Soprattutto che spegne la tensione per un appuntamento molto importante per la politica come il referendum del 4 dicembre.
Quando si trova davanti ad un microfono Renzi prova a metterci il massimo dell'energia nel tranquillizzare le popolazioni colpite e tutto il Paese. Chiama i partiti alla massima coesione nazionale incassando subito la disponibilità dei grillini mentre Forza Italia risponde con una serie di distinguo e di polemiche che non lasciano ben sperare. L'invito del premier ai partiti d'opposizione, vista la catastrofe naturale, era dovuto e sollecitato dallo stesso Capo dello Stato che da Gerusalemme lancia l'invito. A palazzo Chigi sono in pochi a credere che al Senato, dove è in discussione il decreto terremoto relativo al sisma di agosto di Amatrice, si possa arrivare ad un voto bipartisan in aula.
Oggi pomeriggio il consiglio dei ministri ascolterà i quattro presidenti delle regioni interessate (Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo) e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Non ci sarà un nuovo decreto, ma verrà ampliato il decreto fatto dopo il sisma di agosto e ora in commissione Bilancio di palazzo Madama per la conversione e affidato al senatore del Pd Silvio Lai che ne è il relatore. Nell'allegato uno c'è l'elenco dei comuni inclusi nella zone a rischio che verrà ampliato inserendo anche i comuni colpiti ieri mattina. Questa settimana il Senato lavora un paio di giorni, mercoledì e giovedì, ma il governo intende chiedere ai gruppi una corsia accelerata per la conversione del decreto che verrà modificato in aula sulla base delle richieste che emergeranno dal cdm di oggi pomeriggio.
Con un'ordinanza il consiglio dei ministri darà alla Protezione Civile poteri e soldi per affrontare l'emergenza a Norcia e in tutti i comuni dell'appennino interessati dall'ultimo sisma. Quaranta milioni che serviranno per ospitare 4-5 mila persone negli alberghi della costa e per le prime opere di messa in sicurezza. «Niente tende - ha spiegato lo stesso Renzi - troppo freddo». Alberghi per la prima emergenza e casette di legno prima della ricostruzione dei borghi e, soprattutto, «nessuna new town» perché in quei paesi «c'è un pezzo di identità italiana, l'anima di questo Paese. E quando l'anima è inquieta il Paese soffre».
I soldi ci sono e l'Europa non è un problema, sostiene Renzi in conferenza stampa e poi nei colloqui con i presidenti di regione. «Le risorse non si sprecano ma non c'è un problema di risorse. Quello che servirà siamo impegnati a metterlo in campo», sostiene dando per scontata la solidarietà dei paesi europei e il via libera di Bruxelles a tenere le spese del terremoto fuori dai parametri. «Il Parlamnto ci ha autorizzato ad arrivare al 2.4% nel rapporto deficit-pil e ora noi siamo al 2,3», si ricorda a palazzo Chigi. Uno 0,1% per cento in più, circa un miliardo e seicentomila euro, che potrebbe essere utilizzato per affrontare la ricostruzione che si annuncia particolarmente onerosa vista l'ingente distruzione di chiese e palazzi storici, oltre che di case.
FARDELLO
Bruxelles si dice solidale. «Siamo in contatto con Roma, pronti ad aiutare», fa sapere il commissario agli Aiuti, Stylianidis. «Lo do per scontato», replica lapidario il premier che per l'intera giornata è stato in contatto anche con il Capo dello Stato Sergio Mattarella impegnato in una visita di Stato in Israele.
«San Benedetto è il patrono d'Europa - sottolinea il presidente del Consiglio - e oggi Europa significa ricostruire com'era tutto il territorio devastato dal terremoto e un pezzo d'identità italiana». quindi, aggiunge, «non faremo nessun tipo di passo indietro, non faremo sconti di nessun genere. Quello che serve lo prendiamo, abbiamo spazio - sottolinea riferendosi proprio allo 0,1% - per poterle prendere nel bilancio e non abbiamo nessun tipo di riguardo per le regole tecnocratiche che negherebbero l'idea stessa di identità del Paese e del territorio».

Mossa di Grillo: collaboriamo M5S adotta lo stile Appendino

ROMA La parola chiave è pragmatismo. L'ha lanciata la sindaca di Torino Chiara Appendino che nell' intervista di ieri al Messaggero ha puntato molto sul dialogo tra istituzioni e corpi intermedi, «al di là di ogni divisione» ha ribadito ieri davanti alle notizie del terremoto. E Beppe Grillo le fa eco con un «Facciamo presto».
Facciamo, questa è la novità. Sul blog ufficiale del M5S ieri è comparso un messaggio di sgomento per il terremoto a Norcia. Uno sgomento che spinge i vertici pentastellati a riconoscersi per la prima volta parte di quell'Europa da cui hanno spesso espresso la volontà di uscire. Norcia, nelle parole di Grillo è «la città di San Benedetto, il patrono d'Europa». Da qui l'idea di interrompere le ostilità politiche che caratterizzano M5S e Pd e la dichiarazione ufficiale di essere pronti a collaborare con il governo per affrontare l'emergenza dell'Italia centrale e battersi al fianco del premier Renzi perché l'Europa non si metta a contare i decimali di fronte alle macerie. «Il Movimento 5 Stelle è pronto a collaborare con le istituzioni, con il governo si legge sul blog - per individuare le soluzioni più idonee, quelle fin qui adottate non bastano più, sono sorpassate - per superare l'emergenza.
APERTURA SULL'EUROPA
A situazione di emergenza eccezionale deve corrispondere una risposta eccezionale». Un modo per dire che le regole ordinarie possono e devono saltare: è sul tema dei vincoli europei che il M5S dimostra di appoggiare la linea del governo: «dall'Europa dobbiamo ricevere tutto il sostegno necessario: lo sforamento di decimali nel rapporto deficit Pil non può essere un argomento accettabile da parte di Bruxelles». E in Belgio si preparano a dare corpo alle parole di Grillo. Gli eurodeputati M5S confermano il messaggio forte del blog: «Aiuteremo e faremo tutto ciò che è necessario per avere un via libera alle spese della ricostruzione senza guardare stupidi decimali dichiara una fonte della delegazione pentastellata al Parlamento europeo -Saremo il braccio operativo del post di Beppe Grillo, se serve un sistema Italia ci saremo, siamo pronti a toglierci la casacca del M5S e metterci quella azzurra della nazionale».
METODO «CHIAPPENDINO»
Un'assunzione di responsabilità che assomiglia, fa notare chi spera nel disgelo, al metodo «Chiappendino». Siamo di nuovo a Torino, dove la sindaca M5S Appendino ha intavolato un dialogo franco e collaborativo con il presidente Chiamparino, e il Pd, tanto da destare sospetti e ricompattare, novità, tutto il centro destra (FI, Fdi e Lega Nord) che ha firmato quattro giorni fa una nota congiunta in cui parlano del M5S come della nuova faccia del sistema Torino. Intanto però quel «Facciamo presto» è stato condiviso a macchia di leopardo sulle bacheche social dei parlamentari M5S. Dell'ex direttorio, per dire, la pubblicano i due: Luigi Di Maio e Carla Ruocco. Anche se ieri in realtà, sui social network, il M5S ha fatto notizia con messaggi a dir poco imbarazzanti.
La senatrice aquilana Enza Blundo, commissione Istruzione pubblica e cultura,ha rilanciato la bufala della magnitudo collegata ai risarcimenti: «Il Tg1 apre dichiarando una scossa di 7.1 e poi la declassa a 6.1! Ancora menzogne per interessi economici di governo!!! Anche il terremoto che ha distrutto L'Aquila fu addomesticato a 5,8... Il tutto - scritto in maiuscolo - per non risarcire i danneggiati al 100%». Una congettura falsa poiché non esiste né la soglia, né un limite all'intervento statale. Immediata la polemica sui social, altrettanto rapida la presa di distanza dei capigruppo M5S: «Ci dissociamo»

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