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Pescara, 25/07/2024
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Data: 01/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Teramo, deserto nell’entroterra. Centinaia di persone sgomberate e centri storici chiusi. Civitella senza municipio, a Castelli non è rimasto nessuno

TERAMO Quello di domenica 30 ottobre si avvia ad essere ricordato come il terremoto più grave avvenuto in provincia di Teramo. Oggi è difficile essere precisi nella stima dei danni, perché la situazione è in continua evoluzione e tale resterà per settimane – se non per mesi. Sta di fatto che per un entroterra già messo a dura prova dalla scossa di Amatrice del 24 agosto e che ancora non riusciva a riparare, se non in minima parte, le ferite del 2009, la “botta” 6.5 di domenica è stata quasi un colpo di grazia. In molti comuni della fascia pedemontana, dal più grande (Montorio) ai meno popolati, si potrebbe esporre il cartello “chiuso per terremoto”. Le ordinanze di inagibilità, gli sgomberi di decine e decine di famiglie (ma anche la fuga delle altre per paura di nuove scosse) e il pericolo di crolli, con conseguenti transennature, stanno rendendo centri storici già semivuoti un deserto. IL CAPOLUOGO. I numeri sono impietosi, a cominciare dal capoluogo. Nel vasto territorio comunale di Teramo, tra domenica e ieri, sono state sgomberate dalle proprie abitazioni 317 persone. Le ordinanze sono relative ad edifici privati di sei frazioni (Forcella, Valle San Giovanni, Miano, Villa Ripa, Rapino, Spiano) e del centro città. Complessivamente, a ieri, sono pervenute al Coc 407 segnalazioni. Ai senzatetto è stata proposta l’alternativa tra l’autonoma sistemazione o l’ospitalità in albergo. Il 90% di essi ha optato per la prima proposta.
MONTORIO. Situazione sempre più critica a Montorio, dove il numero degli sfollati viaggia verso quota 300. Ai 150 della scorsa settimana se ne sono aggiunti ieri l'altro altri 90, per lo più anziani e disabili, fatti evacuare dal centro storico e sistemati negli alberghi della costa. Primi sfollati anche nelle frazioni. Solo nella piccola Case Vernesi ieri sono state evacuate 7 persone. Ma la situazione è critica anche a Leognano, Villa Maggiore, Collevecchio e Faiano. Qui il centro storico, danneggiato dal terremoto dell'Aquila, è stato completamente chiuso. «Aumenteranno gli sfollati e purtroppo anche le zone rosse», ha dichiarato il primo cittadino Gianni Di Centa, «sia a Montorio che nelle frazioni». Proseguono intanto i sopralluoghi dei tecnici del Comune, che evidenziano danni ingenti anche nella zona nuova del capoluogo (contrada Torrito, via Ferrari e zona Peep) dove intere palazzine e villette a schiera rischiano di essere sgomberate. Al momento sono circa 2mila le persone che dormono fuori casa nei centri di accoglienza allestiti dal Comune: i due campi coperti, il palazzetto dello sport e la tensostruttura montata in largo Di Paolantonio. È in funzione da ieri anche una cucina da campo nella zona del palazzetto, che fornisce 300 pasti caldi a sera. «Il paese è in ginocchio», ha detto l'assessore alla protezione civile Andrea Guizzetti, «tutte le attività del centro storico sono chiuse».
CIVITELLA. Cento famiglie sfollate hanno trovato diversa sistemazione anche nei punti di accoglienza istituti da Comune e Protezione civile; il palazzo civico è inagibile per cui il sindaco Cristina Di Pietro ha chiesto di avere un modulo in cui allocare i dipendenti, ma senza risposta affermativa per cui occorrerà trovare una diversa provvisoria sistemazione. Inagibili le chiese di San Lorenzo e San Francesco in centro, chiusa la fortezza per precauzione. Decine le richieste di sopralluoghi dai privati.
VALLE SICILIANA. Nel comune di Colledara sono state istituite per pericolo crolli zone rosse nei centri storici di Villa Petto e Cretara e nel borgo medievale di Castiglione della Valle. Trenta nuclei familiari sgomberati sono ospitati in quattro strutture private del territori, sette sono stati evacuati dalla palazzina Ater. Il bilancio, dal 24 agosto, è di 103 sfollati totali. «Spero che questa volta venga data la giusta attenzione alla situazione del mio territorio e di tutta la vallata perché purtroppo viviamo un momento difficile», ha dichiarato il sindaco Manuele Tiberii. A Castelli è stato evacuato il centro storico per pericolo di crolli con tutti 40 residenti sgomberati e ospitati nelle strutture ricettive locali. I cimiteri sono stati chiusi. Il museo delle ceramiche è chiuso e ha subito danni ad alcune opere. «Questo ulteriore sisma ha creato problemi», ha dichiarato il sindaco Rinaldo Seca, «che si sommano a quelli non risolti del 2009 e ad oggi il borgo di Castelli è completamente disabitato». A Isola del Gran Sasso dopo la chiusura del centro storico e l'evacuazione dei residenti con 40 sfollati sistemati nelle strutture del territorio è stata inibita al traffico Porta Canapina con puntellamenti alle strutture adiacenti. Crollata la parete della Chiesa di San Michele, nella frazione di Fano a Corno un tetto si è ripiegato su se stesso, crolli in tutto il territorio. A Tossicia chiuso il centro storico con cinque zone rosse per crolli e un centinaio di sfollati; da ieri è iniziata la messa in sicurezza di alcuni edifici del centro per permettere la riapertura di vie pubbliche. A Castel Castagna il centro storico è chiuso dal 24 agosto, la situazione è precaria con sfollati e crolli. LAGA. A Crognaleto evacuata la frazione di Frattoli , i residenti sgomberati sono 50 e un centinaio di persone sono sfollate. La viabilità è compromessa per caduta di massi e il ponte di Aprati già lesionato e con senso unico alternato ha subito un peggioramento statico. A Valle Castellana «la situazione è grave», come ha riferito il sindaco Vincenzo Esposito. Evacuati i centri delle frazioni di Pietralta e Pascellata, si registrano sgomberi in tutto il territorio con un centinaio di sfollati. A Cortino istituita la zona rossa nella frazione di Vernesca per crolli, dichiarata inagibile la caserma della Forestale, già più di trenta sgomberi e verifiche in corso. Nel comune di Torricella a causa del pericolo crolli sono state inibite al traffico vie e piazze del centro, San Felice e la Sp 48 per caduta massi. 130 gli sfollati. (Hanno collaborato Adele Di Feliciantonio, Catia Di Luigi e Alex De Palo)

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