ROCCARASO Migranti nigeriani protestano lasciando la struttura che li avrebbe dovuti ospitare, poiché secondo il loro parere era troppo isolata nel bosco e per nulla idonea. Poi inscenano una protesta salendo su un autobus di linea, interrompendo il servizio per diverse ore, convinti di poter allontanarsi velocemente da quel luogo. Il conducente del pullman, però, non ha voluto proseguire la sua corsa, ritenendo necessario l’intervento dei carabinieri della stazione di Roccaraso. I militari, intervenuti sul posto, hanno cercato di dialogare con i migranti, al fine di evitare problemi di ordine pubblico, capendo le loro ragioni. La popolazione di Pietransieri si è attivata per offrire agli ospiti appena giunti da Trapani, alquanto infreddoliti, un pasto caldo e abiti invernali. Solo in tarda serata, intorno alle ore 20, il gruppo di profughi si è convinto a scendere dall’autobus per raggiungere nuovi centri di accoglienza. Il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, mettendosi in contatto con la Prefettura dell’Aquila, ha evidenziato che nella struttura di accoglienza non sussistevano i requisiti minimi di legge e dopo il sopralluogo, ha emesso il provvedimento per inibire l’utilizzo dell’immobile. Stando alla lunga relazione effettuata dall’ufficio tecnico comunale, il fabbricato in questione, sarebbe risultato privo delle urbanizzazioni primarie come la rete idrica fognante e l’ illuminazione pubblica. Oltretutto, sprovvisto del certificato di abitabilità o agibilità e quindi non utilizzabile per fini abitativi e ricettivi. Stiamo parlando di un casolare recentemente ristrutturato, ubicato in contrada Limmari, dove nelle vicinanze, vennero uccise dai tedeschi 128 persone. Un rifugio provvisorio, per i pochi sopravvissuti all’eccidio. Una zona cosiddetta agricola del Piano Regolatore. Sempre secondo l’ufficio tecnico, il locale all’interno, avrebbe addirittura conservato materiale infiammabile, pneumatici ed altro. Il sindaco ha informato tutto gli organi preposti per le dovute verifiche di competenza.