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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
I pendolari della paura: di giorno a Macerata poi in bus per passare la notte a Tortoreto

GIULIANOVA I dialetti si inseguono e si mischiano in questo frenetico arrivo di sfollati marchigiani ed umbri sulla costa teramana. Con i numeri che l lievitano di giorno in giorno. Ieri, nella zona compresa tra Martinsicuro-Villa Rosa e Tortoreto, gli sfollati hanno raggiunto quota 1300, con un aumento addirittura del trenta per cento rispetto al giorno precedente. Si prevede un altro arrivo massiccio anche nella giornata di oggi a tal punto che a Martnscuro, oltre agli alberghi, hanno riaperto anche due villaggi, il Riva Nuova ed il Duca Amedeo, con i loro confortevoli bungalow. A Tortoreto in un albergo ci sono trenta maceratesi. I quali, però, non restano in hotel tutto il giorno, ma hanno affittato un pullman che ogni mattina li riporta a Macerata per poi ricondurli a Tortoreto in serata, per trascorrere una notte che si prevede più tranquilla. Spiega la signora Paola: «Non abbiamo reciso e non possiamo recidere il cordone che ci lega alla nostra città. Non solo per il lavoro ma perché ci sono tante cose da sistemare ed abbiamo trovato una soluzione che ci sembra la più idonea. La mattina si parte per Macerata, sbrighiamo tutte le nostre cose perché lì c'è davvero tanto da fare attorno alle macerie ed ai problemi. Qualcuno va anche al lavoro, ma poi torniamo a Tortoreto».

PROVENIENZE Il numero degli sfollati che tende ad aumentare ha fatto riaprire anche altri alberghi, molti dei quali avevano ormai chiuso le serrande per ripartire la prossima stagione. Tra l'altro, anche volendo, non tutti possono offrire ospitalità «perché - spiega un albergatore - ci sono ancora degli alberghi privi di impianto di riscaldamento. Sono sempre stati usati per la stagione da maggio a settembre, quando i termosifoni non servono, per cui su queste camere non si può contare». Arrivano da Camerino soprattutto gli sfollati che sono ospitati negli alberghi di Martinsicuro. «Abbiamo accettato di buon grado la soluzione di lasciare il nostro paese - spiega Angelo, un operaio -. Sono qui con la mia famiglia, moglie e figli, non potevamo davvero restare lì, dopo le grandi paure. Non si resiste allo stillicidio giornaliero di scosse più o meno forti e che, comunque, tutti avvertiamo. Non è una scelta la nostra, ma una necessità, conosciamo, del resto, la grande disponibilità e la solidarietà degli abruzzesi, doti che ci sono già state confermate in questi due giorni che siamo qui».
Accade anche dell'altro. La costa teramana ha tutto l'interesse a confermarsi solidale ed accogliente, ma anche zona sismicamente tranquilla, dove il terremoto arriva solo onde di propagazione. Viene classificata in zona 3, dove non si originano i terremoti. Così c'è bisogno di far sapere questo aspetto. «Insistiamo su questo punto - spiega Marco Di Carlo, contitolare dell'Hotel Europa di Giulianova ed anche presidente della Consulta per il turismo del Comune - perché alcuni alberghi che sono soliti riaprire le porte ai turisti in occasione delle festività di Natale e soprattutto a Capodanno, stanno subendo delle disdette perché considerano la nostra come una zona attenzionata dal terremoto. Invece è l'esatto contrario, se è vero come è vero, che gli sfollati dei Comuni terremotati vengono trasferiti qui e tutto ciò ci dimostra come sia importante l'informazione corretta che bisogna veicolare con ogni mezzo». Ed intanto ieri sera ha offerto la disponibilità ad ospitare gli sfollati una delle più grandi strutture della zona, il Villaggio Salinello che mette a disposizione villette in muratura per un massimo di otto persone, appartamenti da dodici persone e bungalow fino ad un massimo di quattro ospiti».

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