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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Lotta all'inquinamento - Polveri alle stelle, tira una brutta aria. Torna l’emergenza inquinamento, limiti superati a San Donato. Valori molto elevati anche a via Firenze e sulla riviera di Porta Nuova «L’inquinamento crescerà» Bai, medico epidemiologo: valori ancora più alti con l’accensione delle caldaie

PESCARA A Pescara torna a suonare l'allarme per lo smog. La scorsa settimana, una delle tre centraline dell'Arta che misurano la qualità dell'aria ha segnalato il superamento del Pm10, ossia le famigerate micropolveri con un diametro pari a 10 micron considerate pericolose per la salute umana. Lo sforamento dei valori, passato inosservato, è avvenuto in via Sacco, una strada del quartiere periferico di San Donato, ma anche in centro e a Porta Nuova si sono toccati picchi elevati, molto vicini al limite stabilito dalla legge per la sicurezza della popolazione. Era da marzo di quest'anno che non si registravano superamenti delle micropolveri. La qualità dell'aria in città, nella passata stagione invernale era risultata molto spesso pessima. I livelli delle micropolveri avevano superato frequentemente i limiti di sicurezza, al punto da spingere l'amministrazione comunale ad adottare misure straordinarie di contenimento del traffico, tra cui le targhe alterne, il divieto di circolazione alle auto fino a Euro 2, le domeniche ecologiche. Inoltre, con un'ordinanza era stato ridotto l'orario giornaliero di accensione delle caldaie per il riscaldamento. Fortunatamente, con l'arrivo della primavera e il conseguente spegnimento dei termosifoni, l'aria è tornata ad essere più respirabile. Ora, con il ritorno dell'autunno, il problema si ripresenta immancabilmente. Mercoledì della scorsa settimana, ma i dati sono stati pubblicati sul sito dell'Arta solo qualche giorno fa, il Pm10 è salito alle stelle. La centralina di via Sacco ha segnalato 56 microgrammi per metro cubo, contro il limite massimo di 50 fissato dalla legge. Il giudizio espresso dai tecnici dell'Arta è stato disarmante: qualità dell'aria pessima. Aria definita scadente anche in centro e a Porta Nuova, dove le polveri hanno sfiorato il tetto massimo. In particolare, in via Firenze la centralina ha segnato 47 microgrammi per metro cubo, mentre all’altezza del teatro D’Annunzio, sulla riviera sud, l’apparecchio dell’Arta ha misurato 42 microgrammi. Così, entrambe le zone si sono meritate un giudizio negativo: qualità dell’aria scadente. Le altre zone della città, invece, non vengono più rilevate. Da alcuni mesi, l’Arta ha provveduto a disattivare, perché il Comune non ha rinnovato la richiesta, le centraline di viale Bovio, viale D’Annunzio e piazza Grue. Tutte zone ad alta densità di traffico, risultate spesso inquinate in passato. Sta di fatto che ora i superamenti del Pm10, dall’inizio dell’anno, sono saliti a 14 in via Sacco, a 9 in via Firenze e a 7 al teatro D’Annunzio. E, in base alla legge, i Comuni hanno l’obbligo di adottare misure di riduzione del traffico solo al raggiungimento di 35 superamenti giornalieri del limite delle micropolveri. Tuttavia, medici ed esperti considerano le micropolveri tra gli inquinanti più nocivi per la salute umana, in quanto, se inalate a lungo, possono penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio, dal naso alla laringe.


«L’inquinamento crescerà» Bai, medico epidemiologo: valori ancora più alti con l’accensione delle caldaie

PESCARA «Le micropolveri sono di nuovo alte? O è l’effetto del terremoto, oppure qualcuno ha acceso prima del tempo il riscaldamento». Edoardo Bai medico epidemiologo, nonché presidente della sezione milanese dell’Isde, l’associazione dei medici per l’ambiente, spiega così l’improvvisa impennata del famigerato Pm10, ossia le micropolveri con diametro fino a 10 micron. Bai è considerato uno dei massimi esperti a livello nazionale di inquinamento ambientale. Dottor Bai, cosa c’entra il terremoto con le micropolveri? «I crolli avvenuti durante il sisma che ha colpito l’Italia centrale hanno sollevato una grossa quantità di polvere. Polvere che può essere trasportata a centinaia di chilometri di distanza». E il traffico? «Una componente dell’aumento del Pm10 può essere anche il traffico, ma è più probabile un incremento causato dall’accensione anticipata delle caldaie domestiche da riscaldamento». Quindi, cosa si può fare? «L’emergenza scatta quando si raggiungono i 35 superamenti annui dei limiti delle micropolveri. In quel caso, si deve intervenire con misure di contenimento dello smog». Ma i cittadini non corrono rischi quando viene superato il limite fissato dalla legge? «Se aumentano le polveri, aumenta anche la mortalità. Possono aumentare i casi di tumori, di malattie cardiovascolari, ma anche i casi di asma cronica. Le polveri fino a 10 micron possono essere inalate e penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio, dal naso alla laringe. Quelle con diametro inferiore a 2,5 micron, quindi ancora più fini, possono essere respirate e spingersi nella parte profonda dell’apparato respiratorio, fino a raggiungere i bronchi». Come si possono ridurre le polveri nell’aria? «Bisogna innanzitutto utilizzare più gas e meno gasolio. Se si passa direttamente al metano per le auto è meglio. Bisogna usare di meno l’automobile, muoversi in bicicletta e utilizzare i mezzi pubblici per gli spostamenti in città. Io, per esempio, sono favorevole ad andare a piedi». Secondo lei, con l’arrivo della stagione più fredda la situazione dello smog peggiorerà? «È molto probabile di sì. Con l’accensione del riscaldamento nelle case, il livello delle micropolveri nell’aria è destinato ad aumentare sensibilmente. Ma la situazione potrebbe già peggiorare nei prossimi giorni».

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