Ricevo dal nuovo editore “Il Centro Spa” l’incarico di dirigere questo giornale, un patrimonio prezioso nel panorama della libera informazione italiana, un presidio di democrazia, leader nella regione Abruzzo. La mia regione. Considero questo compito un onore e un autentico privilegio. L’onore e il privilegio di guidare una redazione di professionisti capaci e affidabili, da trent’anni al servizio dei cittadini. L’onore e il privilegio di appartenere a una tradizione giornalistica, quella dell’Espresso, che in oltre cinquant’anni ha scritto pagine gloriose della storia dell’informazione italiana. È vero che da oggi il Centro esce dall’orbita dei quotidiani di questo grande gruppo. Ma, grazie alla nuova compagine editoriale, nel solco di quella tradizione è ben deciso a rimanere. Il mandato è chiarissimo: fare un giornale libero, autorevole, al servizio dell’Abruzzo e dei suoi cittadini. Quanto di meglio un direttore e qualunque giornalista potrebbero augurarsi, ma anche una immensa responsabilità. Una cosa infatti è chiara a questo punto: se non riusciremo ad adempiere a questo compito, a fare un giornale libero e autorevole, la colpa non potrà che essere del sottoscritto e della redazione. Daremo tutte le notizie di interesse pubblico di cui entreremo in possesso, sempre aperti ai contributi e alle critiche, pronti ad assumerci le nostre responsabilità. Ma non faremo sconti a nessuno. L’Abruzzo sembra uscito dal quadro desolante dei ritardi storici delle regioni meridionali. Gli studi e le statistiche dimostrano questa realtà. Abbiamo punte di grande eccellenza nei settori più disparati dell’economia e della società. Eppure restano sacche di arretratezza incomprensibili e inaccettabili in settori e gangli vitali della regione. A cominciare dalle grandi infrastrutture materiali come i trasporti. Un comparto nel quale l’ottocentesca ferrovia che con tempi biblici collega Pescara a Roma è forse l’esempio più disarmante.
“Le pagine del nostro giornale, del nostro sito e dei nostri social sono aperte alla domanda di informazione che si manifesta da realtà lontane”
Per non parlare dei ritardi nelle telecomunicazioni e dei buchi neri nelle connessioni al Web. Ebbene, su questi e su tutti gli altri problemi che impediscono alla nostra regione di spiccare davvero il volo per giocarsi al meglio le sfide della modernità il Centro intende avviare una ricognizione dando parola agli utenti e chiedendo conto ai grandi operatori che gestiscono il business dei servizi. Di tutti i tipi. L’obiettivo è inderogabile. Occorre colmare al più presto le lacune. Alla politica e alle istituzioni, a tutti i livelli, dalle rappresentanze parlamentari a quelle delle articolazioni più periferiche, dai vertici della Regione ai rappresentanti dei Comuni, chiediamo un impegno forte in questa direzione. Pretendendo trasparenza in ogni atto della pubblica amministrazione. Su questo vigileremo come deve la libera stampa. Non è possibile restare fermi. Soprattutto ora che nel mondo e nei mercati globalizzati l’innovazione procede a velocità impensabili solo fino a qualche anno fa. Dei vantaggi e degli svantaggi di questo inarrestabile e talvolta ingovernabile processo di cambiamento, vediamo ogni giorno i tangibili condizionamenti. Dobbiamo essere all’altezza di questi rivolgimenti. Mettendo le esigenze dei cittadini davanti a tutto. È una sfida ineludibile. Che noi ci impegniamo ad accettare con tutti gli strumenti informativi di cui disponiamo, dalla carta al web. Certo per offrire ai lettori una informazione puntuale e completa. Ma anche una chiave di lettura in grado di leggere gli effetti sulla vita delle persone (a cominciare dalle più deboli), delle aziende, di tutte le realtà produttive e sociali, come delle nostre comunità, dalle città capoluogo alle più piccole e sperdute località dell’Abruzzo interno e montano. Siamo un organo di informazione locale regionale. Collocati in una precisa realtà geografica. Ma grazie al web, al nostro sito e ai nostri social network siamo come tutti connessi all’intero sistema della comunicazione mondiale. Una opportunità che vogliamo cogliere in tutte le sue declinazioni. Anche per mettere in rete l’infinita serie di associazioni e comunità di abruzzesi sparsi in ogni parte del mondo. Pezzi della nostra vita che continuano a sollecitarci e interpellarci. Le pagine del nostro giornale, del nostro sito e dei nostri social sono aperte alla loro domanda di informazione e partecipazione che continua a manifestarsi ogni giorno da queste realtà lontane, animate dai milioni di abruzzesi emigrati. A cominciare dai più giovani, i più esposti alle conseguenze di questa lunga e maledetta crisi, costretti a fare le valigie e lasciare il Paese privando la nostra terra di risorse ed eccellenze preziose. Ecco, queste sono solo alcune delle questioni e dei temi più urgenti da affrontare. Certo, altri ce ne sono già sul tappeto. E altri ancora ne spunteranno. Da inserire nell’agenda de il Centro per l’Abruzzo che cambia e vuole continuare a cambiare. Voltando pagina sui campanilismi e le divisioni interessate che una classe dirigente moderna e all’altezza farebbe bene ad archiviare mettendosi al passo con l’impegno silenzioso e l’onestà dei nostri concittadini. Basta con gli scandali, basta con le illegalità. E basta pure con i comportamenti macchiettistici di taluni eletti che scambiano l’impegno nelle istituzioni per una passerella mediatica personale. L’Abruzzo è altro. E i partiti farebbero bene a rinnovarsi davvero dandosi regole interne e statuti in grado di formare e selezionare dirigenti e rappresentanze all’altezza delle esigenze del territorio. Anche questo è un aspetto della vita della regione che intendiamo scandagliare e seguire ogni giorno. Avendo come faro i valori fondanti della nostra democrazia, quelli che i padri della Repubblica hanno scritto con parole semplici e condivise della nostra Costituzione. La fonte di tutti i diritti. Compresi quelli smarriti dei nostri cittadini. Che questo giornale cercherà con ogni mezzo di riaffermare. Con la promessa del suo nuovo direttore. Con il vostro sostegno e con il vostro contributo. Con l’impegno del nuovo editore. Continuando ad affondare le radici sul terreno fertile delle idee e principi dispiegati dai fondatori de il Centro, Carlo Caracciolo e Mario Lenzi. Idee e principi sui quali i colleghi di questa redazione, per ultimo guidati da mio predecessore Mauro Tedeschini – che ringrazio per l’affettuoso saluto – si sono formati e sono cresciuti. E che insieme con la comunità dei lettori continueremo a tenere alti. Buon Abruzzo a tutti.
(*) Direttore "Il Centro"