Il singolare caso dell’avezzanese Fracassi che riceve il bonifico dalla Regione come ex consigliera della Margherita e la reversibilità del marito Giovanni Bozzi
PESCARA C'è chi non lascia ma, anzi, raddoppia. Grazie al meccanismo delle porte girevoli. Quelle che, uscendo dal Parlamento, portano dritto al Consiglio regionale e viceversa. Un viaggio di andata e ritorno che trasforma, grazie ai miracoli del cumulo, il privilegio del vitalizio in una vera e propria cuccagna per una ristretta schiera di fortunati che, ogni mese, di assegni ne incassano addirittura due. L'ex governatore dell'Abruzzo, Ottaviano Del Turco, somma ai 4.581 euro netti che il Senato bonifica ogni mese sul suo conto, i 21.465 euro lordi annui a carico della Regione. Se l'ex comunista aquilano Francesco Cicerone deve accontentarsi dei 2.134 netti che gli spettano per il mandato da deputato, può consolarsi con la pensione "integrativa" da 27.747 euro lordi annui maturata grazie alla sua permanenza a Palazzo dell'Emiciclo. Anche l'ex presidente della Provincia di Chieti, senatore della Margherita Tommaso Coletti, ai 2.381 euro netti della pensione parlamentare, deve sommare altri 19.975 euro lordi, sempre all'anno, che gli spettano per aver conquistato uno scranno anche in Consiglio regionale. Ma non finisce qui. L'ex socialista di lungo corso, il pescarese Piergiuseppe D'Andreamatteo, detto "lo Smilzo", per i servigi prestati nella massima istituzione abruzzese, intasca un assegno annuale da 27.747 euro lordi. Da cumulare, ovviamente, ai 2.127 euro netti al mese maturati con una legislatura a Montecitorio. Nella pattuglia del doppio vitalizio, torna anche il nome dell'ex democristiano di Navelli Antonio Falconio: oltre ai 2.157 euro netti mensili che gli spettano per aver rappresentato il popolo italiano nei palazzi del potere romano, mette all'incasso anche i 32.197 euro lordi all'anno per aver servito in Regione anche i suoi concittadini abruzzesi. Per non parlare del comunista, poi diessino, giuliese Antonio Franchi: con due mandati tra i velluti rossi di Palazzo Madama si è assicurato una pensione netta di 3.408 euro al mese, da cumulare ai 19.586 lordi annui a carico di Palazzo dell'Emiciclo. Parola magica "cumulo", anche l'ex democristiano di fede fanfaniana Romeo Ricciuti. Lo storico leader della Coldiretti, già governatore dell'Abruzzo e, per un breve periodo, sindaco di L'Aquila, eletto tre volte a Montecitorio, ha messo insieme 4.057 euro netti di vitalizio parlamentare e altri 38.637 lordi, sempre all'anno, grazie all'assegno regionale. Poi c'è l'ex sottosegretario alla Salute del governo Berlusconi, già presidente della Regione Abruzzo, Rocco Salini. Anche per lui doppia pensione: 2.381 euro netti al mese grazie ad una legislatura in Senato e altri 34.344 lordi annui per i servigi prestati in Regione. Anche il comunista di San Valentino Antonio Saia mette all'incasso due assegni: da ex parlamentare (3.007 euro netti al mesi) e da ex consigliere regionale (34.344 lordi all'anno). Nella lista dei fortunati anche il teatino Angelo Staniscia: 4.581 euro netti al mese dal Senato e 21.465 lordi annui da Palazzo dell'Emiciclo. Non mancano neppure le donne. Anna Nenna D’Antonio di San Vito Chietino mette all'incasso, oltre ai 4.041 euro netti mensili della pensione parlamentare, anche i 27.530 lordi all'anno di quella regionale. E per finire, un caso singolare. Che riguarda l'avezzanese Anna Maria Fracassi che i vitalizi li riceve tutti e due dalla Regione: 25.757 lordi annui come ex consigliera della Margherita e altri 21.465, sempre lordi all'anno, della reversibilità del marito Giovanni Bozzi anche lui, in passato, eletto dai cittadini abruzzesi.