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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Porto, nessun blocco delle attività»

Fare del porto di Ortona lo scalo di Roma sull'Adriatico è l'obiettivo della Regione che si concretizzerà con il passaggio dei porti abruzzesi all'autorità portuale del mar tirreno centro-settentrionale. Una richiesta che ora è al vaglio del ministro Graziano Delrio. Antonio Nervegna (nella foto), componente con Euclide di Pretoro dello staff del sindaco in materia portuale e coordinatore regionale in materia di porti, rasserena gli animi: «Nessuno stallo delle attività- assicura Nervegna- Si sta solo vivendo una fase di transizione tra quello che è il vecchio sistema e il nuovo. Una fase di cambiamento che può comportare qualche intoppo fisiologico, ma che non paralizza le attività come è stato provato dall'arrivo della nave da crociera di sabato mattina». Un arrivo, quello della Ms Hamburg, che ha rilanciato il discorso di un collegamento biunivoco este ovest e ovest est con Civitavecchia che accoglie migliaia di crocieristi. Un traffico che potebbe essere convogliato su Ortona. «Da Ortona si raggiunge Roma con due ore e mezza da Civitavecchia con un'ora e mezza: siamo assolutamente competitivi» sottolinea Nervegna. Ma non solo navi da crociere come la Hamburg ma anche le navi ro ro pax ovvero quelle nave-traghetto che trasportano con modalità di imbarco e sbarco veicoli gommati, carichi e passeggeri. Di diverso parere Mauro Febbo, presidente della commissione di vigilanza, secondo cui l'Abruzzo è fuori dalla partita delle Autorità Portuali: «L'essere in bilico tra Ancona e Civitavecchia, situazione che durerà ancora per mesi, danneggia il nostro sistema portuale e tutta l'economia regionale- precisa Febbo- I parlamentari Pd delle Marche stanno, inoltre, facendo pressing sul governo affinché il passaggio da Ancona a Civitavecchia non avvenga. il governatore Luciano D'Alfonso è stato costretto a convocare una riunione tecnica sul destino delle pratiche amministrative la riprova della mia denuncia. Insomma sul destino dei porti di Pescara e Ortona restano ombre minacciose».

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