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Pescara, 25/07/2024
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Data: 04/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Terremoto in Abruzzo - Intervista al governatore D’Alfonso: risarcimenti al 100% per prime case e seconde nei centri storici «Decreto scritto a quattro mani con Renzi». Con la nuova scheda Fast, verifiche più rapide sugli immobili lievemente danneggiati

PESCARA «Un decreto scritto a quattro mani con Matteo Renzi». Il governatore Luciano D’Alfonso può tirare il fiato. Il provvedimento che Palazzo Chigi si appresta a varare scioglie il nodo delle 12 mila richieste di verifiche di agibilità rimbalzate dalle scrivanie dei sindaci abruzzesi direttamente su quella del presidente della Regione. Insomma, l’emergenza è ririentrata ? «Il decreto dà una prima importante risposta alla quantità di richieste di verifica. Un risultato reso possibile grazie alla grande disponibilità dimostrata dal governo a recepire le istanze sollevate dai comuni». Cosa cambierà, nella sostanza, con questo nuovo provvedimento? «Sarà introdotta, innanzitutto, la nuova scheda Fast che servirà a distinguere tra situazione e situazione. Tra gli edifici che necessitano di piccoli interventi per il recupero dell’agibilità e, quindi, dell’utilizzabilità, e quelli che invece sono stati profondamente danneggiati nella loro struttura e che richiedono, al contrario, una verifica molto più accurata e approfondita». E in questo modo si supera anche il vincolo della qualifica di agibilitatore richiesta per i tecnici impegnati nelle verifiche? «Esattamente. Potranno essere svolte anche da un qualunque ingegnere della Pubblica amministrazione in possesso di un’abilitazione compatibile con la tipologia di verifica che gli viene affidata». Una volta approvato il decreto, come si procederà? «Mille esperti si occuperanno di esaminare le richieste, distinguendole in base alla gravità dei danni segnalati. Quindi si partirà con le schede Fast e, infine, con un’attività di indagine al tappeto. E se dovesse essere necessario, non è escluso un ulteriore ampliamento delle abilitazioni professionali, che il governo si è reso disponibile a valutare». Tutto sembra improntato ad una parola d’ordine: semplificazione. Ma come si traduce nella pratica? «Come diceva Paolo Emilio Taviani, la scoperta dell’America fu il frutto dell’invenzione della patata. Molte volte bisogna trovare la patata per risolvere il problema». Metafora suggestiva, che applicata al caso concreto cosa vuol dire? «Oggi devi individuare l’edificio, avere la disponibilità del proprietario e della persona che vive nell’abitazione. Con il nuovo decreto, invece, man mano che andrà avanti la mappatura degli immobili danneggiati, si andrà a colpo sicuro. Basterà individuare il proprietario. In più con la distinzione della gravità delle lesioni si potrebbe smaltire rapidamente almeno il 40 per cento delle richieste di verifiche. Certo, anche i Comuni, però, potrebbero dare una mano». In che modo? «Serve un impegno da parte dei sindaci per un’azione di disincentivazione delle verifiche strutturali non necessarie. Non occorre essere un ingegnere per capire se servono». E una volta stimati i danni quali criteri saranno adottati per i risarcimenti? «Innanzitutto dovrà essere accertato il nesso causa-effetto tra l’evento terremoto e il danno prodotto. Solo in questo caso i privati saranno ammessi ai risarcimenti». In quale misura? «Il danno sarà interamente risarcito per tutte le prime case. Per le seconde case, invece, il risarcimento sarà del 100% per quelle situate nei centri storici e del 50% per quelle ubicate al di fuori».

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