PESCARA Tempi certi di finanziamento per garantire l'effettivo inizio dei cantieri, priorità agli interventi di bonifica del territorio, a partire da quelli che interessano il ciclo idrico (depurazione delle acque dei fiumi e del mare); rilancio delle opere infrastrutturali: porti, aeroporto, ferrovie; sicurezza sismica per gli edifici scolastici, meno burocrazia, l'insostenibile e insopportabile freno a mano sulle procedure tecnico-amministrative che raddoppia i costi delle opere pubbliche disseminando di trappole il loro cammino. È Paolo Primavera, già presidente dell'Unione industriale di Chieti, ad anticipare il clima e le richieste che accoglieranno Matteo Renzi nell'incontro di giovedì con gli imprenditori abruzzesi. Il premier è atteso a Pescara per una giornata ricca di impegni dove si farà soprattutto il punto sul Masterplan, il piano per il Sud che destina 1,5miliardi all'Abruzzo. Nella cornice dell'Aurum, gioiello simbolo di un'era industriale ancora ricca di suggestioni, la Regione sottoscriverà la convenzione con i 77 soggetti gestori per l'avvio delle procedure amministrative legate all'imponente pacchetto di interventi che stanno per ricadere sul territorio.
Ieri è stato approvato anche lo schema di convenzione che prevede penalità, da parte della Regione, per gli enti che non rispetteranno tempi e procedure. Il governo ha già detto la sua, ma il 10 novembre il presidente del Consiglio vivrà la sua seconda leopoldina in Abruzzo, dopo il primo confronto che si è tenuto all'Aquila, per dettare i tempi del programma e ascoltare dalla voce degli imprenditori come si intende affrontare questa sfida. Primavera parla di occasione irripetibile: «Dopo anni di dura restrizione economica, dove il settore delle opere pubbliche ha subito il più grave taglio di investimenti dal dopo guerra ad oggi, un piano per l'Abruzzo di questa entità non può che essere un'ottima notizia».
CAUTELE
L'imprenditore invita tuttavia ad affrontare l'incontro con Renzi fissando un cronoprogramma degli interventi più urgenti, soprattutto quelli legati al risanamento ambientale e alle infrastrutture: «Su questo penso che il presidente D'Alfonso abbia già a disposizione i progetti esecutivi che potrebbero consentire di mettere in cantiere le opere». L'altra richiesta al premier sarà quella di stringere sulle procedure: «Oggi si impiega più tempo per le varie autorizzazioni che per realizzare un'opera. E spesso - sottolinea Primavera - il costo reale è circa la metà del quadro economico di spesa, perché l'altro 50% è rappresentato dai costi della burocrazia».
D'Alfonso ha già anticipato il primo passo: venerdì scorso ha incontrato i 77 soggetti gestori del Masterplan che il 10 novembre, in occasione della visita del premier, firmeranno la convenzione con la Regione, parlando di partita irripetibile: «Dobbiamo essere bravi nella gestione delle procedure amministrative, rispettare i tempi e concludere i lavori. Ci giochiamo una fetta di credibilità in Europa». Il governatore ha anche annunciato la possibilità di accedere a un incentivo messo a disposizione dalla Regione per le imprese che sapranno ultimare i cantieri nei tempi previsti: 300 milioni di euro, frutto di economie provenienti dai ribassi degli appalti, soldi che saranno destinati a nuovi investimenti. In realtà nel Masterplan c'è di tutto e di più, con circa 80 progetti distribuiti in diversi settori: mobilità, recupero di aree demaniali, infrastrutture turistiche, varianti sui tracciati stradali, bonifica delle discariche, riqualificazione urbana, restauri, interventi sull'edilizia sanitaria, città della musica, parchi didattici, depuratori e reti idriche, rilancio dell'aeroporto e degli scali marittimi. E' l'Abruzzo che vuole curarsi dai suoi malanni di oggi, come l'inquinamento dei fiumi e le discariche dei veleni, ma che vorrebbe anche tornare a volare. Azzeccagarbugli e beghe di campanile permettendo.