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Pescara, 25/07/2024
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Data: 06/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Biciclette e autobus per battere il traffico». La presidente dell’associazione dei ciclisti: le domeniche ecologiche sono palliativi, serve una svolta

Allarme smog? La bici e il trasporto collettivo sono la soluzione. Ogni mattina mi reco in bici al lavoro. Tutti i giorni, ad esclusione di giornate particolarmente brutte e fredde, o quando piove forte. Su 365 giorni, almeno 300 volte all’anno, al mattino, slego la bici dall’albero cui la lascio legata e libero il mio mezzo di trasporto preferito in città. Non sono l’unica a farlo. Noi di Pescarabici, attraverso un conteggio “manuale” che effettuiamo con i nostri volontari una volta l’anno in una decina di punti della città, abbiamo constatato che, in media, almeno 3.500 persone si spostano la mattina, tra le 7,30 e le 9,30, per recarsi a scuola o al lavoro. Una cifra costante da circa 6 anni, che oscilla a seconda delle condizioni metereologiche ma che non aumenta, a dimostrazione che il numero dei ciclisti urbani non riesce a decollare, malgrado la conformazione della città sia adatta all’utilizzo della bicicletta. Da un sondaggio effettuato da Pescarabici nel 2012, era emerso come i ciclisti pescaresi intervistati avrebbero usato di più la bicicletta se ci fossero state più piste ciclabili, se il traffico fosse stato meno pericoloso, il fondo stradale più idoneo, e se il rischio di non ritrovare la bici fosse stato in qualche modo contrastato dalle forze dell’ordine e dalla realizzazione di cicloparcheggi sicuri. Siamo partiti da qui, noi di Pescarabici, per interrogarci sul futuro sostenibile di questa città e avanzare una serie di richieste al Comune. La realizzazione di una rete di piste e corsie ciclabili, e in generale l’incremento significativo della componente modale (modal share) del traffico ciclistico devono rappresentare, secondo noi, gli obiettivi che il Comune deve perseguire nell’immediato. Le misure “ecologiche” messe in atto a Pescara per contrastare l’emergenza smog, ovvero la diffusione sopra i limiti normativi delle polveri sottili, sono solo “pannicelli caldi”. Bisogna che l’amministrazione riesca a mettere in atto interventi permanenti in grado di cambiare in modo strutturale le modalità di spostamento in città. E gli interventi strutturali del nuovo scenario sono il trasporto collettivo, pubblico o privato che sia, e soprattutto gli spostamenti in bici, strumento strategico per rispondere in tempi rapidi e diffusi, e immediatamente praticabili, alla necessità di ridurre subito le emissioni di inquinanti e di CO2. Cosa aspettiamo ancora?

LAURA DI RUSSO
presidente Pescarabici Fiab

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