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Pescara, 25/07/2024
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Data: 06/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Boeri: congedo di paternità obbligatorio per 15 giorni

ROMA Quindici giorni di congedo obbligatorio per tutti i padri nel primo mese dalla nascita di un figlio. Con tanto di sanzioni per le aziende non li rispettano. Tito Boeri rinnova la sua vocazione di tecnico incline ad entrare anche nel merito di questioni politiche e lancia una proposta destinata a far discutere. Il presidente dell'Inps, parlando al convegno «Elle Active!», organizzato dall'omonima rivista all'Unicredit Pavillon di Milano, ha spiegato che è arrivato il momento di «spezzare il circolo vizioso che si è creato su un equilibrio sbagliato, che vede l'uomo con maggior potere contrattuale nello stabilire chi deve lavorare e chi deve stare con i figli». A giudizio di Boeri, l'obbligatorietà del congedo di paternità è «fondamentale per un Paese come l'Italia, in cui si penalizza in modo pesante la carriera delle madri. Per rendere il provvedimento efficace, però occorre introdurre una scelta obbligatoria che contempli anche la sanzione per chi non lo rispetta». Per dare sostanza alla propria ipotesi, il numero uno dell'Inps ha citato alcuni dati dell'Istituto di previdenza secondo i quali «il tasso di occupazione delle donne scende dal 65 al 50% per chi ha un figlio e al 30% per chi ha più figli». Secondo Boeri «in altri Paesi questa differenza è minima ed in Danimarca, ad esempio, avviene addirittura il contrario». L'economista ha anche spiegato che le donne con figli subiscono una penalizzazione del 15% a livello salariale.
I MECCANISMI
Quanto all'attuale meccanismo dei congedi di paternità, ha detto Boeri, «nei primi 6 mesi del 2016, con il passaggio da 1 a 2 giorni di congedo obbligatorio, abbiamo avuti tanti quanti se ne sono fatti nell'intero 2015». Secondo Boeri, inoltre «i datori di lavoro considerano le donne con figli come un costo e culturalmente si crede che le madri che lavorano siano cattive madri, ma non è così, risultato solo 4 padri su 100 prendono congedi facoltativi» Quanto al ruolo dei padri, Boeri ha citato «studi fatti in Paesi con la paternità obbligatoria da cui emerge che la presenza dei padri ha contribuito allo sviluppo cognitivo dei figli perché anche i padri hanno un ruolo importante nella genitorialità». La risposta del governo non si è fatta attendere. L'idea di estendere a 15 giorni il congedo di paternità, ha aperto Giuliano Poletti, «sarà naturalmente presa in considerazione, ma tutte le proposte hanno dei costi, bisogna vedere come questi costi sono sostenibili». Il ministro del Lavoro ha ricordato che «c'è una proposta in Parlamento e lì si vedrà se sarà opportuno procedere con un ampliamento». A proposito di costi, occorre ricordare che i due giorni di congedo paternità obbligatorio e retribuito lanciato in forma sperimentale dalla legge Fornero sono stati confermati anche per l'anno 2017 nella legge di Bilancio. La copertura prevista della misura è di 20 milioni. Il congedo deve essere usufruito nei primi 5 mesi di vita del bambino. Il congedo obbligatorio di paternità retribuito era nel 2015 di un solo giorno, salito a due giorni nel 2016. La misura, confermata a due giorni per il 2017, non è però ancora stata stabilizzata. Nella manovra, tra l'altro, è annunciato un emendamento per portare (50 milioni di copertura) i giorni di congedo obbligatorio di paternità a quota 5. Prima firmataria Titti Di Salvo (Pd), vicepresidente della commissione di controllo sugli enti di previdenza e firmataria della proposta di legge: «Misure a sostegno della condivisione della responsabilità genitoriale» presentato alla Camera.

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