Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.564



Data: 08/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Post terremoto - I sindaci abruzzesi: «Dateci più autonomia». Alla Camera dei deputati l’assemblea nazionale dei primi cittadini. In agenda la ricostruzione post-sisma, i tagli al bilancio e il personale

ROMA Il terremoto e non solo. I sindaci lanciano un appello alle istituzioni per poter contare di più nelle scelte del governo e del Parlamento. L'occasione è il secondo incontro istituzionale organizzato dalla Camera insieme all'Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni. Ieri in aula a Montecitorio c’erano 600 primi cittadini a occupare gli scranni. Molti i sindaci abruzzesi, tra i quali Marco Alessandrini (Pecara), Maurizio Brucchi (Teramo) e Umberto Di Primio (Chieti). Il tema dominante è stato naturalmente il terremoto, ma si è parlato di molto altro. L'angoscia dei territori per il sisma e la ricostruzione è stata espressa per l’Abruzzo dal sindaco di Cronaleto Giuseppe D'Alonzo (vedi box in alto) che ha esortato a non costruire «scatole vuote» e a incoraggiare i cittadini a restare nei territori. «E' stato un incontro utile, ma abbiamo anche bisogno di altro», ha commentato al termine Brucchi, «ma sarebbe meglio aumentarne la frequenza e garantire un maggior coinvolgimento degli amministratori». «Nel luogo simbolo della democrazia» ha aggiunto Gian Paolo Rosato, vice sindaco di Taranta Peligna e presidente regionale Anci giovani «oggi sono entrati i Comuni che, come diceva La Pira sono mediatori di democrazia. Io mi chiedo: cosa sarebbe stata la gestione del terremoto senza i piccoli comuni? Quanto sarebbe meno efficace qualsiasi politica di efficientamento energetico senza i Comuni? Torniamo a casa con la consapevolezza di essere un presidio fondamentale e di avere, finalmente, riconosciuto un ruolo dal governo e dalle istituzioni». Per Arturo Scopino, sindaco di Montelapiano (uno tra i Comuni più piccoli nell’Italia meridionale) e presidente della Comunità Montana Montagna Sangro-Vastese, «è stato preso atto dell’importanza del “campanile” dopo che avevamo rischiato la soppressione dei piccoli Comuni. Soprattutto durante le sciagure, come i terremoti, senza i sindaci lo Stato non avrebbe modo di agire. Se non c’è “campanile”, il sindaco, una casa comunale, la ricostruzione non sarebbe possibile». Anche per questo ha aggiunto Scopino, i sindaci dei piccoli comuni hanno chiesto di «eliminare l’obbligatorietà dell’esercizio associato delle funzioni. Questo servizio», ha detto Scopino, «deve essere reso facoltativo premiando le amministrazioni che si associano. L’obbligo imposto non tiene conto di tante condizioni particolari che solo chi è in periferia conosce». E se il sindaco di Guardiagrele, Simone Dal Pozzo, ascoltando le esperienze dei colleghi si è sentito meno solo, «perché ho avuto la sensazione che le vicende quotidiane che ogni amministratore vive, sono le stesse di tanti altri», Umberto Di Primio, come vicepresidente nazionale Anci riporta il discorso sui punti ancora aperti della discussione Comuni-governo: «Abbiamo chiesto che il governo lasci i Comuni decidere in piena autonomia come gestire gli enti sotto il profilo finanziario; abbiamo chiesto che cessi la stagione dei tagli, perché i Comuni non possono più sopportare riduzioni di bilancio, e che si metta mano ai rimborsi di Ici e Imu che sono ancora dovuti». Di Primio, come Scopino, esorta poi ad aumentare l’attenzione verso i piccoli comuni sotto il profilo del personale e della gestione associata dei servizi, togliendo il termine obbligatorio del 31 dicembre e rimettere tutto alla facoltà di ogni Comune. E indica come necessario lo sblocco del turn over, oggi al 25%, che i comuni chiedono di portare al 75%, «perché se oggi mi vanno in pensione 10 dipendenti, ne posso assumere solo 2,5, con un evidente impoverimento del nostro patrimonio umano, che per il 50% ha più di 50 anni di età». Va segnalata a margine della riunione la polemica sollevata da alcuni parlamentari come il forzista Renato Brunetta e il leghista Massimiliano Fedriga che hanno sottolineato come «nota stonata» l’esclusione dalla riunione di sindaci di area centrodestra (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia).

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it