"Senza il contributo della Città Metropolitana Atp rischia di portare i registri in tribunale".
Così, in estrema sintesi, il segretario della Filt Cgil Liguria Camillo Costanzo sulla difficile situazione dell'Azienda di Trasporti Provinciale.

Dopo la pronuncia dell'Autorità Anti Corruzione che ha dichiarato illegittima la fusione tra Atp S.r.l e Atp S.p.a (che gestisce il patrimonio immobiliare) il piano di ricapitalizzazione di 1.400.000 euro varato lo scorso settembre da Autoguidovie, il socio privato di Atp che detiene il 48% dell'azienda, si è bloccato.

In assenza di una ricapitalizzazione - informa la nota del sindacato- lo spettro del fallimento è dietro l'angolo: secondo la Cgil nel bilancio del primo semestre "c'è un buco di 500mila euro e secondo la previsione a fine anno il disavanzo raggiungerà il milione. Se poi si considera il debito finanziario che comprende anche le somme dovute ai fornitori la cifra vola a 1 milione e 800 mila euro".

Fra le cause, oltre al blocco determinato dalla pronuncia dall'Anac il mancato contributo storico dovuto dalla Città Metropolitana. Inoltre - continua il comunicato - Atp non riuscirebbe a soddisfare nessuno dei requisiti per partecipare alla gara per la gestione del trasporto extraurbano, prevista per il 2018.

«A oggi per partecipare -spiega il sindacato - con l'azienda che dispone di un capitale sociale di 1milione 400 mila euro e il debito che supera il 30% con le nuove norme che tutelano il diritto societario, in mancanza di una ricapitalizzazione, si potrebbe rischiare il fallimento».
Tra gli altri requisiti richiesti per poter gestire il servizio, un parco mezzi che non superi i sette anni mentre i duecento pullman di Atp viaggiano su strada mediamente da 13 anni.