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Pescara, 25/07/2024
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Data: 10/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Controllore fisso sui bus» Ma solo su cinque vetture

La guerra della giunta M5S ai portoghesi che salgono sui mezzi pubblici senza biglietto passa da 15 (quindici) agguerriti controllori fissi. Da martedì prossimo - proprio il giorno dell'ennesimo sciopero dei trasporti - verranno spediti a bordo di cinque autobus di cinque linee periferiche per dare la caccia agli evasori di ticket e abbonamenti. Sul blog di Beppe Grillo (anziché sul sito del Comune...), la sindaca Virginia Raggi ha spiegato che si tratta di una «novità che tanti romani ci hanno chiesto». E soprattutto di «uno strumento per contrastare l'evasione tariffaria che in città ha raggiunto livelli insostenibili». Su questo non c'è dubbio: a Roma quasi un viaggiatore su tre approfitta dei passaggi dell'Atac senza sborsare un centesimo. Tanto che negli ultimi cinque anni, come ha raccontato un'inchiesta del Messaggero, è come se si fossero polverizzati 10mila biglietti al giorno: ogni anno sono stati venduti 3 milioni e 300mila biglietti in meno, sedici milioni e mezzo di ticket spariti dal 2010 al 2015.
LE LINEE
Ma la domanda, a questo punto, è un'altra: basterà una dozzina abbondante di «controllori fissi a bordo» appostati su cinque veicoli per contrastare un fenomeno che, ogni anno, fa perdere oltre 60 milioni di euro di mancati incassi alla partecipata dei trasporti? In Campidoglio parlano di una «sperimentazione». Insomma, si parte su cinque mezzi in periferia e poi si vedrà se l'esperimento funziona. Al momento i verificatori «permanenti» saliranno sullo 046 (Anagnina), 047 (Anagnina), 106 (Grotte Celoni-Centocelle), 107 (Grotte Celoni-Pantano) e 507 (Anagnina-Grotte \Celoni).
POCHI VERIFICATORI
Il problema è che la coperta è corta. In tutto l'Atac ha in organico appena 158 controllori su quasi 12mila dipendenti. Per tenere d'occhio cinque autobus ne verranno impiegati almeno 30 ogni giorno (sono previste cinque squadre da 3 dipendenti, per almeno due turni, dalle 7 alle 20).
Significa che a dividersi gli altri 1.300 autobus che vengono messi in strada, gli oltre cento treni di metro e ferrovie urbane e le settanta stazioni, saranno solo in 128. Questo almeno se non verrà modificata la situazione che la giunta pentastellata ha ereditato. Va detto che l'assessore ai Trasporti, Linda Meleo, ha più volte spiegato di voler mettere mano al settore verificatori. Convinta che «vadano aumentati», tanto da avere «già avviato una ricognizione sul personale per capire quanti dipendenti possano essere mandati sui bus in tempi brevi».
Non proprio in tempi brevi, invece, sono arrivati i 150 nuovi bus ordinati da Atac. Le navette avrebbero dovuto viaggiare per le strade della Capitale addirittura per l'inizio del Giubileo. Arriveranno invece con la chiusura della Porta Santa. I primi 25 mezzi sono stati presentati ieri. Entro novembre ce ne saranno 60 in circolazione e a fine anno si toccherà quota 100. L'intera flotta sarà operativa nei primi due mesi del 2017, assicurano da Palazzo Senatorio. E oltre ai 150 bus (acquistati tramite leasing finanziario, al prezzo di 51 milioni e 531 mila euro) dovrebbero arrivarne altri 5 a idrogeno (il bando è in pubblicazione) e un'ottantina entro la fine dell'anno prossimo. «Li acquisteremo grazie ai fondi europei e alle risorse del Giubileo», ha spiegato ieri la Raggi durante il viaggio a bordo di una delle nuove navette, in direzione Torre Maura. Presentazione con polemiche, da parte delle opposizioni. Per il parlamentare Pd Marco Miccoli, «la Raggi si è dimenticata di dire che questi nuovi mezzi sono stati ordinati e comprati da precedenti amministrazioni. Fu il vecchio dg Marco Rettighieri a far partire tutta l'operazione». Replica la Meleo: «Siamo stati noi a sbloccare il contratto di leasing».

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