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Pescara, 25/07/2024
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Data: 11/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
allegato: LEGGI L'ARTICOLO
«C'è chi dice No» In 500 a difesa della Costituzione

PESCARA Un massiccio schieramento di forze dell'ordine ha scongiurato da subito una contestazione violenta nei confronti del premier. Il primo a mandare un segnale forte e chiaro in tal senso è stato il questore Paolo Passamonti che nel primo pomeriggio davanti all'Aurum, prima che Renzi arrivasse, non ha esitato a intervenire di persona per stracciare uno striscione dalle mani di un gruppo di manifestanti. Nel pomeriggio gli agenti in assetto antisommossa hanno tenuto a distanza i giovanissimi del Collettivo studentesco assiepati davanti al Circus in attesa del premier. Studenti che alle 18,30 hanno raggiunto piazza Sacro cuore per unirsi al corteo organizzato dal fronte del No al referendum, accolti da un'ovazione. Un serpentone di 500 persone si è quindi snodato lungo il percorso stabilito - corso Umberto, via Fabrizi, via Genova, via Firenze e via Battisti per concludersi con gli interventi in piazza Muzii - controllato a vista da agenti di polizia e finanza. Tutto si è svolto senza alcun problema - i negozi sono rimasti aperti - sotto il coordinamento di Egidio Labbro Francia, dirigente della Questura.
Colorato il corteo accompagnato dal suono di centinaia di fischietti. Nel gruppo sindacati, associazioni, M5S, Sinistra italiana, Rifondazione, Forum H2O, Critical mass, Fronte sovranista italiano e tanti altri. Slogan, insulti (l'immancabile vaffa...) e striscioni che mettono insieme un po' di tutto: D'Alfonso e Renzi non avrete i nostri consensi, Renzi fuori dall'Abruzzo, No allo stupro della Costituzione, Asse attrezzato, esproprio non pagato. In apertura di corteo Maurizio Acerbo regge lo striscione C'è chi dice no: «E' una festa della democrazia, non c'è solo la propaganda del presidente della Regione, ci sono i cittadini liberi e onesti che difendono la Costituzione. Con la modifica della Carta - dice Acerbo - si consegna il territorio ai petrolieri e si consentirà il taglio di quel poco che è rimasto della sanità pubblica». Noi diciamo no è il grido di Sinistra italiana con Ivano Martelli, Roberto Di Lodovico. Con loro Paolo Castellucci, segretario Spi Cgil: «renzi deve riflettere sulla condizione del Paese, il disagio comincia ad essere pesante, la politica sociale richiede nuove scelte e va tutelata la democrazia». Così Augusto De Sanctis: «A renzi mandiamo il segnale di rifiuto della città, quando si immaginano grandi opere sul territorio la risposta è no: si pensa al Ponte sullo Stretto quando il Paese crolla sotto il terremoto». In prima fila i cinquestelle di Pescara con lo striscione più originale, Nu sem no, slogan coniato da Roberta Di Marcantonio che esprime la pescaresità nel gran rifiuto alla politica renziana. In serata altre contestazioni e fischietti sotto le finestre del Comune dove Renzi ha concluso la sua giornata pescarese.

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