Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.564



Data: 11/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il miraggio dei controllori fissi a bordo: «Non si vedono mai, pochi fanno il ticket»

Senza biglietto e senza controllori. In quattro ore, su otto linee diverse, appena undici persone hanno strisciato il biglietto nelle macchiette obliteratrici sull'autobus: erano turisti stranieri o passeggeri del nord d'Italia. «Ci sono mattine che in cinque ore di turno non sento mai marcare il biglietto» dice un autista del 170, corsa che serve la zona Marconi e che di solito è stipata. Ieri mattina solo una signora ha convalidato il ticket lungo una linea che dura un'ora e arriva fino alla stazione Termini.

I CONTROLLI I controllori? Ieri mattina si sono visti sul 63, che serve anche il centro con piazza Barberini e piazza Venezia, e sono scattate le multe, ma non è facile incontrali sui mezzi. Sul 780, che da piazza Venezia porta a Nervi-Palazzo dello Sport e serve Eur e Magliana, l'evasione è quasi totale. Non ha difficoltà ad ammetterlo l'autista: «Su questa linea quasi nessuno fa il biglietto, qui salgono gruppi di nomadi che non hanno mai il ticket ma anche tanti residenti ne sono sprovvisti - dice - E siamo sempre noi a rischiare, gli autobus sono pochi e molti sono rotti, ne passano di meno e la gente deve aspettare di più, quando salgono gli utenti sono neri di rabbia e ci aggrediscono. La cabina blindata? Non sta dappertutto, saranno 50 autobus ad averla». E a volte ci scappano anche le botte, dice l'autista ricordando l'ultimo episodio ad Ostia. I controllori sul 780 si sono visti? «Sul mio no» replica l'autista. Anche sul 716, cinquanta fermate fino a Ballarin, ieri mattina controllori non se ne sono visti. L'autista, come tanti, è favorevole al ripristino del «bigliettaio sul bus, per fare pagare i ticket e per maggiore sicurezza» dice.

TERMINI Su tre corse diverse del 170, che dalla Stazione Termini serve il quartiere Marconi, nella tarda mattinata di ieri c'erano molti passeggeri, un via vai continuo, ma alle fermate nessun controllore è salito. «Ci sentiamo abbandonati» dice Maria Adele Gozzi, 84 anni, residente in zona Marconi ma «romana vera, io sono sampietrina, papà trasteverino e mamma testaccina». Da anni è utente Atac: «Ho la tessera annuale, mai salirei senza biglietto, ma gli autobus non funzionano più. L'altro giorno dovevo andare a teatro ed ho atteso 55 minuti il 792. Io non possono correre e se perdo 170 posso dirgli ciao, ripassa dopo 20 o 30 minuti». Su via Nazionale il 170 arranca, tra buche rattoppate e sampietrini trema tutto. L'autista non ne può più: «Ero fiero di lavorare per questa azienda, e ora guardi come è ridotta. Sul bus ho visto tutto, vomitare, fare sesso, urlare e sbraitare. Gli autobus si rompono sempre più spesso e non vengono riparati per MM, mancanza materiali». Anche le macchinette per timbrare i ticket spesso sono rotte ma non se ne accorge nessuno perché nessuno, o quasi, le usa.

I BORSEGGIATORI Il 40, linea che dalla stazione Termini porta San Pietro, è il regno dei borseggiatori. Un agente al capolinea della stazione ferroviaria avverte i passeggeri: «Attenti alle borse». Sull'autobus non si respira tanto è l'affollamento. «Aprite il finestrino» dice una ragazza. Solo in cinque timbrano: 4 turiste cinesi e un passeggero con accento del Nord. Controllori non se ne vedono, almeno non in quella corsa. Come non se ne vedono sul 767 (capolinea piazzale dell'Agricoltura, zona Eur). Sull'81 (Risorgimento-piazza Cavour) alle 13,50 sono cinque i passeggeri che marcano il biglietto: turisti stranieri e due vacanzieri di Varese. Un gruppo di catalani in vacanza chiede dov'è il Colosseo. «Non sono romano - dice fiero uno dei due lombardi - che sfascio qui, questa non è la nostra capitale».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it