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Pescara, 25/07/2024
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Data: 12/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«I soldi dell’Aquila non si toccano». Delrio: priorità alla messa in sicurezza di scuole e palazzi. Il ponte di Messina solo dopo l’attività di prevenzione

L’AQUILA La prevenzione viene prima di tutto, anche prima del ponte sullo stretto di Messina, mentre non c’è alcun rischio che i soldi stanziati per L’Aquila vengano rimodulati alla luce degli ultimi terremoti. Sono i due cardini su cui il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha voluto subito rimarcare il chiaro impegno del governo per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico. E al quale adesso si sommano nuovi crateri sismici sul versante soprattutto teramano e aquilano, dopo la scossa che il 24 agosto ha distrutto Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, tutti vicini di casa dell’Abruzzo aquilano. A sottolineare questo specifico aspetto è stata la senatrice del Pd, Stefania Pezzopane, che ha ricostruito le fasi difficili del post-sisma, che dalle manganellate alle proteste con le carriole hanno fatto ottenere con tre anni di ritardi ciò che oggi sta ottenendo, in un sol colpo (il decreto ad hoc) Amatrice e il centro Italia. L’Aquila è stata l’ultima tappa di un tour tutto abruzzese del ministro Delrio, arrivato in città (all’auditorium dell’Ance) dopo aver lasciato Sulmona e la Valle Peligna. Delrio ha preso la parola dopo avere ascoltato la lunga lista delle cose che non vanno in questa ricostruzione post-sisma che coinvolge non soltanto un capoluogo di regione messo in ginocchio con tutti i suoi centri istituzionali. Ma anche 56 Comuni dentro il cratere sismico e 110 fuori cratere. Una lunga lista alla quale Delrio ha risposto con un invito esteso a tutti i sindaci: «Venite da me con i vostri tecnici e i direttori degli uffici speciali. Sediamoci insieme intorno a un tavolo e vediamo cosa possiamo correggere insieme. Non è possibile», ha sottolineato Delrio, «che ci siano tali ritardi nella ricostruzione delle scuole, non ci sto, è una battaglia da fare e da vincere insieme».
SCUOLE E RICOSTRUZIONE PUBBLICA. È stato il sindaco Massimo Cialente a ricordare a Delrio che la ricostruzione viaggia a due velocità: quella privata «che va anche troppo bene oserei dire» e quella pubblica in molti casi ferma, come testimonia «l’albero cresciuto davanti alla sede della biblioteca provinciale», un albero «figlio del vento e della burocrazia» come dice l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano. Ha sollevato invece il problema della carenza di personale nelle 8 aree omogenee il coordinatore dei 56 sindaci del cratere, Francesco Di Paolo.
MODELLO L’AQUILA. L’Aquila come modello che ha funzionato: questo il messaggio lanciato dal presidente dell’Ance L’Aquila, Ettore Barattelli: «Le nostre imprese sono altamente specializzate. Siamo stati i primi a proporre isolatori sismici sotto ai monumenti storici e sappiamo quante chiese crollano per il sisma».
PROGETTO NAZIONALE. La senatrice Pezzopane ha tirato le fila della storia legislativa post-sisma dell’Aquila, città che ha dovuto lottare con i denti per ottenere ad esempio il riconoscimento del diritto a ricostruire per le seconde case. Ma non basta dire che «siamo stati bravi», adesso serve, «un progetto nazionale che vorremmo sperimentare proprio qui in Abruzzo, facendo parallelamente camminare la ricostruzione e la messa in sicurezza dei territori a rischio».
INFRASTRUTTURE. Pista ciclabile, progetto esecutivo della statale 17 e variante ferroviaria per avvicinare L’Aquila e Pescara: queste le priorità avanzate dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso al ministro Delrio.

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