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Pescara, 25/07/2024
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Data: 12/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Palazzi a rischio da schedare. Le proposte: subito un piano di protezione civile aggiornato e centro studi dei terremoti nell’ex polveriera di San Cosimo «Sulmona è proprio bella», ha detto Luciano D’Alfonso rivolto al ministro Graziano Delrio

SULMONA Un volo con il drone su Sulmona e la Valle Peligna, lambendo il campanile dell’Annunziata, sorvolando l’Abbazia celestiniana, l’Acquedotto medievale e sfiorando l’eremo di Celestino V: «Sulmona è proprio bella», ha detto Luciano D’Alfonso rivolto al ministro Graziano Delrio, «dobbiamo tutelarla facendo in modo che questo patrimonio resti integro ancora per secoli». La stessa cosa ha ribadito il sindaco Annamaria Casini nel suo intervento mettendo in evidenza il lavoro che sta facendo l’amministrazione nello schedare tutti i palazzi sismicamente indifesi e nell’approntare un nuovo piano di protezione civile. «Vogliamo le risorse economiche per la prevenzione e non quelle per la ricostruzione». E poi l’assessore regionale alle Aree interne, Andrea Gerosolimo, il sottosegretario alla presidenza della Regione con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca, l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Donato Di Matteo, e infine il presidente del Tribunale, Giorgio Di Benedetto, tutti concordi nel dire che bisogna agire e bisogna farlo presto con interventi mirati che tutelino l’integrità del territorio. L’assessore Gerosolimo ha individuato nell’ex polveriera di San Cosimo, quella che riforniva di armi e munizioni le caserme del Centro Italia, la possibilità che diventi Centro strategico della Protezione civile nazionale. Ma non solo. Nella stessa sede dovrà nascere un centro di monitoraggio dei terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Un punto strategico con stazioni gps, sismografi, rilevatori geochimici con cui misurare le variazioni delle quantità di gas, delle profondità e delle variazioni chimiche e delle temperature, utilizzando tutti i pozzi disponibili della Valle Peligna. Un centro strategico che misuri i volumi della crosta terrestre dalla quale dipende l’energia sprigionata dai terremoti. Una proposta sposata daD’Alfonso, il quale ha individuato per Sulmona tre priorità che vanno affrontate immediatamente: la messa in sicurezza di ponte Capograssi, testimonianza di importante architettura del Novecento e collegamento tra la città storica e quella moderna; la monumentale chiesa dell’Annunziata, nuovamente ferita dalle ultime scosse di terremoto tanto che è stata chiusa perché inagibile e l’adeguamento sismico delle scuole. «Sono tre priorità sulle quali si deve intervenire immediatamente aldilà delle opere pubbliche che serviranno», ha detto D’Alfonso chiedendo al ministro i mezzi legislativi per poterlo fare, «in passato i governi agivano come il fontaniere, dopo la rottura degli impianti idraulici. Ora bisogna riparare le fontane subito». L’indicazione di Sulmona come città del progetto pilota della prevenzione sismica è venuta dal sottosegretario Mazzocca, delegato alla Protezione civile. Mazzocca ha quindi ribadito piena contrarietà alla realizzazione centrale di compressione a servizio del metanodotto Brindisi Manerbio che la Snam vuole realizzare proprio a Sulmona. Il presidente del Tribunale, Di Benedetto, ha auspicato che Sulmona diventi città asismica, ponendo in sicurezza il centro storico, con grosso investimento pubblico. Al riguardo Di Benedetto ha ricordato uno studio che negli anni Ottanta fece suo fratello, Fulvio, ingegnere, con gli allievi degli istituti tecnici. La Casini ha quindi confermato che la città si sta dotando di un piano di emergenza sismica, che era fermo da tre anni, e che si sta procedendo a una mappatura di tutti i fabbricati, una sorta di scheda tecnica con il relativo curriculum di ogni edificio. «Puntiamo con Casa Italia su politiche di prevenzione e monitoraggio del rischio sismico perché vogliamo i fondi per mettere in sicurezza le nostre case e non ricostruirle dopo un eventuale terremoto».

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