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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Terremoto, fondi per tutti. Indennizzi anche per i Comuni fuori dal cratere. Brucchi: non esulto ma c’era bisogno di questa norma. Vanno definiti percorsi chiari per i cittadini, altrimenti si rischia di fare solo confusione e di non risolvere nulla. C’è molto da fare, servirà un grande impegno

PESCARA Si allarga anche in Abruzzo il cratere sismico del 2016. Dopo le scosse del 26 e 30 ottobre i comuni interessati diventano 14 (salgono a 130 in tutta l’area del sisma), con l’inserimento di altri sei centri tutti della Provincia di Teramo, compreso il capoluogo (Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia e Teramo). L’elenco è nell’ultimo decreto del commissario Vasco Errani in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Per tutti gli altri comuni abruzzesi rimasti fuori dal cratere, 291, lo Stato riconoscerà un indennizzo ai singoli soggetti in grado di provare il danno subito in relazione all’ultimo sisma. Sarà una specifica ordinanza del commissario Errani a regolamentare le procedure. «Il tema vero è che il terremoto è “decraterizzato”», ha spiegato ieri il presidente della regione Luciano D’Alfonso in conferenza stampa. «I beni immobili privati, pubblici e religiosi godranno ovunque della copertura del danno, ma con l’obbligo di provare il nesso causa-effetto». Occorrerà cioè la perizia di un tecnico della Protezione civile. «Siamo arrivati a questo decreto dopo 60 giorni. All’Aquila sono servizi 40 mesi», ha chiosato D’Alfonso. I sei comuni del Teramano inseriti nell'area del cratere andranno dunque ad aggiungersi a quelli già riconosciuti nel decreto seguito al sisma dello scorso 24 agosto: Campotosto, Capitignano, Montereale, Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto e Montorio al Vomano. In base al provvedimento i Comuni che rientrano nel cratere si vedono riconosciuti i danni per le prime case e per le seconde case anche fuori dai centri storici; i Comuni potranno assumere fino a un totale di 350 figure a tempo determinato «in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale»; si applicherà una semplificazione sulle verifiche strutturali, attraverso schede cosiddette “Fast”; saranno sospesi e spostati gli obblighi fiscali. Per gli interventi in tutta l’area del Centro Italia , ha detto D’Alfonso, «sono già disponibili 6 miliardi di euro, e sulla base della misurazione del fabbisogno, le risorse potrebbero anche aumentare». Per Teramo e per altri cinque comuni (Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Spoleto), che rientrano nel cratere, il decreto stabilisce che i danni saranno riconosciuti “esclusivamente in favore dei soggetti effettivamente danneggiati che comprovino il danno subito mediante adeguata documentazione”. “Tale previsione”, si legge nella relazione tecnica allegata al decreto, “deriva dalla circostanza che i danni nei Comuni citati risultano allo stato di portata minima rispetto al numero della popolazione e risulta che sostanzialmente il tessuto economico-sociale è rimasto inalterato”. Su tali presupposti, la Ragioneria dello Stato ha stimato che “le misure fiscali e contributive di sostegno al reddito riguarderanno al massimo una platea di potenziali beneficiari del 10% dei contribuenti/lavoratori del territorio”. Il decreto stabilisce anche che sarà l’Anas a mettere in campo “tutte le iniziative per il ripristino della viabilità su qualsiasi tipologia di strada”. Quindi non potranno registrarsi conflitti di competenze. Rispetto ai comuni del cratere, tutti gli altri, cioè quelli che non rientrano nell’elenco dei 14 abruzzesi e dei 130 del Centro Italia, potranno ottenere risarcimenti per i danni documentati per le prima casa e per le seconde case, come ha spiegato il presidente della Regione: «Anche nei comuni al di fuori del cratere, chi è in grado di dimostrare di avere una seconda casa in esercizio, con regolare contratto di affitto, sarà risarcito». Le verifiche dovranno essere fatte dalla Protezione civile e non più con le autocertificazioni. Si prevedono circa 300mila richieste di sopralluoghi in tutta l’area. Strumento contro possibili (e non improbabili) truffe, sarà l’autorità anticorruzione di Raffaele Cantone che eseguirà controlli a campione. D’Alfonso ha infine promesso interventi veloci sull'edilizia scolastica: «Su questo fronte i comuni più colpiti sono Teramo, Montorio al Vomano, Isola del Gran Sasso, Campli e Sulmona», ha spiegato, «e noi saremo la prima Regione a formulare degli elaborati progettuali per partecipare al piano Casa Italia».


Brucchi: non esulto ma c’era bisogno di questa norma. Vanno definiti percorsi chiari per i cittadini, altrimenti si rischia di fare solo confusione e di non risolvere nulla. C’è molto da fare, servirà un grande impegno

TERAMO Non se la sente di esultare, ma l’inserimento di Teramo nel cratere sismico sarà comunque un sostegno fondamentale per uscire presto dall’emergenza. Il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi valuta così il provvedimento contenuto nell’ultimo decreto sul sisma del 30 ottobre. Si aspettava questo esito? «Ne avrei fatto volentieri a meno, ma purtroppo la situazione in città tale per cui l’inserimento del cratere risulta una conseguenza logica. I danni sono tanti e purtroppo aumenteranno con l’andare avanti delle verifiche, per cui ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per ottenere il riconoscimento arrivato anche grazie alla sensibilità delle istituzioni interessate». Il risultato è arrivato, come lo valuta? «Non c’è da esultare, ma si tratta di una risposta che prende atto delle difficoltà create dal terremoto nella nostra città. Si sono creati i presupposti perché questo avvenisse. Dopo il terremoto del 2009 all’Aquila non abbiamo chiesto di entrare nel cratere perché non sarebbe stato giusto, i danni non giustificavano un’iniziativa genere: questa volta è andata in modo diverso, i danni sono risultati subito evidenti». Teramo avrà comunque agevolazioni meno estese rispetto anche ad altri centri della provincia, che ne pensa? «E’ giusto così, condivido la nuova visione di sgravi puntuali introdotta dal decreto. Mi pare opportuno che a Teramo, come negli altri centri maggiori, l’esenzione totale da tasse e contributi riguardi solo chi ha perso tutto e non ha più casa né attività. I danni, comunque, saranno risarciti dimostrando il nesso tra causa ed effetto». Cosa cambia con l’inserimento nel cratere? «Abbiamo uno strumento che permetterà di semplificare e accelerare le procedure necessarie. Basti pensare che alcuni contributi per l’autonoma sistemazione riferiti ai danni del 2009 stanno arrivando adesso. Anche per questo abbiamo istituito l’Ufficio sisma in uno spazio definitivo dove si concentreranno tutti i servizi e le attività soprattutto nella gestione della fase successiva alla prima emergenza». Quali saranno i prossimi passi? «Aspettiamo la pubblicazione dell’ordinanza che renderà operativi gli aspetti contenuti nel decreto. La leggeremo molto attentamente e inizieremo subito a lavorare cogliendo lo stimolo che ci permetterà di superare tutte le difficoltà. Vanno definiti percorsi chiari per i cittadini, altrimenti si rischia di fare solo confusione e di non risolvere nulla. C’è molto da fare, servirà un grande impegno: sono pronto ad affrontare anche questo».

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