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Data: 14/11/2016
Testata giornalistica: Il Mattino di Padova
Disdetta integrativo «BusItalia deve pagare gli arretrati». Sentenza favorevole a quattro autisti che si erano opposti «Ingiusta la disparità di stipendio tra chi fa lo stesso lavoro»

Il giudice Maurizio Pascali ha emesso una sentenza, giudicata rivoluzionaria dagli addetti ai lavori, che riguarda quattro autisti ex-Sita, oggi BusItalia Veneto, che, differentemente dalla maggioranza dei loro colleghi, non avevano voluto sottoscrivere l’intesa con l’azienda del trasporto pubblico locale che, nel 2010, aveva disdetto unilateralmente tutti gli accordi di secondo livello.

In pratica il giudice del Tribunale di Padova ha accolto in toto il ricorso presentato dai quattro autoferrotranvieri, assistiti dagli avvocati Vania Bortolato e Monica Tognazzo, perché l’ex Sita Nord ha violato l’articolo 16 dello Statuto dei Lavoratori e, quindi, ha dichiarato nulla la disdetta unilaterale degli accordi di secondo livello avvenuta nel 2010.

Una vittoria, quindi, per i quattro lavoratori perché a questo punto l’azienda del trasporto pubblico dovrà pagare ai vincitori del ricorso tutte le differenze retributive dal 2010 ad oggi. Si tratta, in pratica, di una cospicua sommetta: più o meno si parla di circa 8mila euro ad autista, perché per sei anni consecutivi la differenza retributiva mancante è stata di 250 euro mensili.

A livello sindacale, poi, non è escluso che la sentenza del giudice Pascali possa, a questo punto, avere un preciso effetto domino anche tra i colleghi di lavoro che oggi sono impiegati alla guida dei mezzi pubblici che svolgono il servizio extra-urbano di BusItalia Veneto. Non a caso anche Stefano Pieretti, coordinatore di Adl Cobas e Vittorio Rosa, segretario di Sls (Sindacato, Lavoro e Società) parlano di grande vittoria a favore dei lavoratori.

«La settimana prossima farò esaminare la sentenza in oggetto dal nostro avvocato sindacale, Emanuele Spata, per verificare se ci possa essere un effetto diretto anche tra gli altri autisti di BusItalia Veneto» osserva Rosa. «Comunque la decisione del giudice Pascali per noi di Sls rappresenta un importante motivo in più per portare avanti
la nostra battaglia sindacale che mira a ottenere un salario uguale tra dipendenti del servizio urbano e quello extraurbano. Non è giusto che, ancora oggi, a parità di lavoro, ci sia una differenza retributiva mensile di 200 euro netti fra autisti di una stessa azienda».

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