Apertura alla vendita ai privati, un aumento di tre euro al mese sul costo degli abbonamenti, concessione a società private della gestione di alcune linee a basso rendimento. Sono solo alcune delle possibili strade che Tpl, la società partecipata da Provincia e Comuni savonesi che si occupa del trasporto pubblico locale, si appresta a percorrere per coprire un buco di circa due milioni causato dalla mancata o ridotta contribuzione dei soci, a cominciare dalla provincia.

Secondo quanto riportato dal quotidiano "La Stampa" le linee guida del piano di risanamento di Tpl sono state illustrate nei giorni scorsi dal Presidente Strinati in occasione di un incontro pubblico. Il cda di Tpl nelle prossime settimane porterà il documento all'approvazione dell'assemblea dei soci.

Resta intanto irrisolta la situazione relativa alla cessione delle quote (34%) da parte della Provincia che potrebbe essere sbloccata solamente attraverso la modifica dello statuto e l'apertura della vendita ai privati.

La Provincia di Savona ha già fatto sapere che non può più pagare gli 1,3 milioni di contributo. In aggiunta a ciò le riduzioni dei contributi applicate da buona parte dei Comuni, portano a circa 2 milioni le sofferenze nella cassa di Tpl.

Intanto, in attesa della presentazione ufficiale del piano di risanamento, infuria la polemica politica: il movimento 5 Stelle ha infatti chiesto le dimissioni del Presidente Tpl Strinati.