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Pescara, 25/07/2024
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Data: 15/11/2016
Testata giornalistica: Prima da Noi
I filobus della maxi tangente romana arrivano a Pescara? Ipotesi del direttore generale Tua da Giletti per salvare l’Atac

PESCARA. La filovia di Pescara come paracadute per sanare le magagne di Atac, l’azienda pubblica che gestisce il trasporto romano?
E che magagne...
Alla fine la sfortunata infrastruttura pescarese potrebbe diventare anche questo, un ammortizzatore per sprechi da mazzette.
Ieri all’Arena, il programma di Massimo Giletti, il direttore generale di Tua, Giuseppe Alfonso Cassino (ex manager Atac) ha spiegato che l'azienda abruzzese potrebbe valutare l'ipotesi di utilizzare sul tracciato della filovia pescaresi i mezzi acquistati dall'Atac a Roma e mai utilizzati.
Si tratta di 45 mezzi (a Pescare ne potrebbero arrivare 10) acquistati nel lontano 2009 e che non hanno mai percorso nemmeno un metro.
I mezzi sono costati 20 milioni ed ora sono parcheggiati in un deposito (a cielo aperto) in attesa che venga ultimato il corridoio della mobilità nel quale dovranno entrare in servizio. Già perchè la priorità urgente allora è stata quella di comprare i filobus anche se non c’era l’infrastruttura… proprio una storia totalmente diversa rispetto al nostro più umile monumento alla vergogna che è la filovia dove pure i mezzi sono stati acquistati e persino presentati in pompa magna prima ancora che il percorso fosse ultimato.
Quello romano però è vero e proprio monumento allo spreco che fa inorridire di più rispetto a quello abruzzese “segreto” meglio custodito. E forse non c’è bisogno di sottolineare che quei filobus romani, nuovi ma in sostanza già vecchi, avranno bisogno di manutenzione se si vorranno veramente far ripartire.

Dunque alla lunga lista di beffe a Pescara potrebbe aggiungersi pure questa che infiocchetterebbe tutte le altre e così la «grande infrastruttura all’avanguardia», «gli autobus che si guidano da soli» potrebbero essere sostituiti con mezzi già vecchi che magari nemmeno costruiscono più.
Non c’è che dire: una vera trovata, più che geniale, davvero coraggiosa tanto da sfoggiarla sulla tv nmazionale e nel programma di maggiore ascolto domenicale.

Quotidianamente sono esposti a sole, pioggia e vento e quindi destinati a invecchiamento precoce.
Solo per citare la dichiarazione di un dipendente Atac «le ruote sono diventate quadrate».
Come è stato ricordato ieri nella trasmissione di Giletti quegli autobus sono al centro della super inchiesta della maxi-tangente da 500 mila euro per cui finì agli arresti Riccardo Mancini, fedelissimo dell'ex sindaco Gianni Alemanno, anche lui indagato per questa vicenda.
I filobus sono stati prodotti dalla Menarini Breda (gruppo Finmeccanica) e furono ordinati dal Comune nel 2009 e acquistati attraverso la controllata Roma Metropolitane.

Adesso arriveranno veramente a Pescara?
Secondo Cassino spedirne almeno 10 sul tracciato della filovia pescarese risolverebbe in un solo colpo due problemi: quello romano e quello abruzzese dove mancano i mezzi dopo il fallimento della società che produceva il famigerato Phileas.
Ma inorridiscono a questa ipotesi Maurizio Biondi e Ivano Angiolelli, portavoce della associazione “strada parco”: «è un altro bidone. A Roma hanno acquistato 45 filobus senza che le infrastrutture fossero pronte, a Pescara hanno realizzato malamente il sistema di elettrificazione per accogliere, insieme all'ex dirigente ATAC, i filobus obsoleti di Roma, costretti a viaggiare a gasolio (1 litro/km) fuori dal tracciato dedicato, assolutamente inadeguato alla bisogna. A che titolo parla il direttore generale TUA? A titolo personale oppure su mandato del Consiglio di amministrazione? Tanto più che ai tavoli tecnici tenuti in Regione, il Presidente D'Alfonso ha convenuto sull'esigenza di risolvere quanto prima il contratto di fornitura stipulato a maggio 2007 a debito dell'appaltatore gravemente inadempiente».
Nel frattempo i mesi corrono e nessuno riesce a risolvere il “grumo filovia”, una storia che Giletti dovrebbe approfondire davvero.

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