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Data: 16/11/2016
Testata giornalistica: Regioni.it
Trasporto locale e risorse - Trasporto pubblico locale: rivedere i criteri di efficientamento del decreto. Documento della Conferenza delle Regioni del 10 novembre

Le Regioni, nel corso della Conferenza Unificata del 10 novembre, hanno rappresentato al Governo alcune problematiche relative ai criteri di efficientamento del trasporto locale previsti dal Dpcm 11 marzo 2013. La Conferenza delle Regioni, con un breve documento consegnato all’esecutivo, ha sottolineato la necessità di mitigare i criteri previsti che rischiano di provocare penalizzazioni e minori trasferimenti.
Si riporta di seguito il testo del documento, pubblicati anche sul sito www.regioni.it (Sezione “Conferenze”).
Revisione del decreto del presidente del consiglio dei ministri 11 marzo 2013 recante “definizione dei criteri e delle modalità con cui ripartire il fondo nazionale per il concorso dello stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario” e successive modifiche e integrazioni
punto “fuori sacco” conferenza unificata
Le Regioni ritengono che gli indicatori, attualmente utilizzati per la determinazione dei criteri di efficientamento del TPL, se non mitigati, potrebbero produrre a regime, in diversi casi, nonostante il processo di efficientamento attivato con esito positivo, penalizzazioni e minori trasferimenti che comprometterebbero l’efficientamento stesso e con esso la regolarità e la continuità dei servizi di trasporto pubblico locale.
Le Regioni, altresì, ritengono che non possa essere oggetto di intesa l’applicazione dell’art. 4, comma 1, del DPCM dell’11 marzo 2013 e successive modifiche e integrazioni, che prevede che le percentuali di ripartizione, di cui alla Tabella 1 ad esso allegato, sono rideterminate con cadenza triennale sulla base dei dati trasportistici ed economici acquisiti ed elaborati dall’Osservatorio per il TPL. Ciò perché i dati economici e trasportistici sino a oggi acquisiti non sono sufficienti a motivare una nuova ripartizione “base” del fondo.
Le Regioni, pertanto, anche facendo riferimento ad altri documenti in cui si sono espresse in tal senso, ritengono prioritaria una revisione del DPCM dell’11 marzo 2013 e successive modifiche e integrazioni, così come previsto dalla norma.

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