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Pescara, 25/07/2024
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Data: 16/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
A Teramo Palazzo di città è inagibile. Evacuati stanza del sindaco, sala consiliare e uffici: dipendenti in ferie forzate. Preoccupazione per il centro informatico dell’ente: se si ferma, il Comune rischia la paralisi totale. Verrà trasferito al Parco della scienza dove si riunirà il consiglio

TERAMO L’ultimo terribile colpo inferto dal terremoto arriva dritto al cuore politico e amministrativo della città. Lo storico palazzo di piazza Orsini, sede centrale del Comune, da ieri è inagibile. I tecnici della Protezione civile, dopo i controlli sulle lesioni causate dal sisma del 30 ottobre, l’hanno in gran parte classificato di categoria E, ovvero da evacuare immediatamente. L’impietoso verdetto rende di fatto intulizzabili la sala consiliare, l’ufficio del sindaco Maurizio Brucchi, quello del presidente del consiglio Milton Di Sabatino la segreteria generale dell’ente, l’assessorato alle finanze, la ragioneria, l’ufficio stampa e soprattutto il Ced, il centro di elaborazione dati che rappresenta il cervello della macchina amministrativa. Attraverso quest’ultimo, infatti, passa tutta l’attività dell’ente che ormai viaggia nel sistema informatico. Fermarlo significa, insomma, paralizzare il Comune. Per questo, ieri pomeriggio Brucchi, non appena ricevuto il responso da parte della protezione civile, si è subito messo alla ricerca di una collocazione alternativa per il Ced. L’unico spazio che ha la dotazione tecnica necessaria per farlo funzionare è l’ex parco della scienza. Lì dunque sarà ricollocato il centro informatico dell’ente con un trasloco che probabilmente si farà nel fine settimana proprio per non inficiare più di tanto l’operatività dell’amministrazione. Nella sala conferenze dell’ex parco della scienza sarà allestita la sala consiliare, mentre per gli altri uffici sfrattati dal terremoto sono al vaglio un paio di soluzioni per farli restare in centro storico. Oggi il sindaco farà un sopralluogo nella sede dell’ex Banca d’Italia in via Carducci per verificarne le condizioni. In alternativa si valuterà anche l’occupazione dei locali in via Delfico e che affacciano su piazza Martiri da poco lasciati liberi dall’Adsu, l’azienda per il diritto allo studio dell’università. In attesa delle nuove destinazioni, l venticinque dipendenti degli uffici interessati che non risulteranno necessari per i traslochi saranno collocati in ferie forzate. Dal pianoterra del palazzo municipale devono sgombrare al più presto anche la storica farmacia “Crocetti” e il negozio di sanitari che si trova poco fuori il loggiato. Dell’edificio che finora è stato il fulcro della vita comunale resta ben poco di sfruttabile. Di fatto solo il negozio di telefonia e quello di cappelli che si trovano ai piedi del lato che affaccia in corso Cerulli sono stati classificati come B e dunque recuperabili con lavori non particolarmente impegnativi. Si aggrava, inoltre, la condizione del museo archeologico. Dopo le parziali inagibilità di alcune sue parti giù dichiarate nei giorni corsi, le ulteriori verifiche da parte del gruppo composto da esperti della sovrintendenza, vigili del fuoco, Protezione di civile e Comune ne hanno decretato la chiusura completa. Lo stesso discorso vale per l’ex convento di piazza Verdi che per anni è stato sede dell’istituto musicale “Braga”. L’immobile era già stato compromesso dalle scosse del 24 agosto, ma a seguito dei controlli di ieri si sono resi necessari provvedimenti di limitazione del traffico e della sosta in tutta l’area circostante. Questi riguarderanno in particolare via Stazio e il parcheggio a pagamento in piazza Verdi, dove sarà transennata la fascia a ridosso dell’edificio con la conseguente cancellazione degli stalli gestiti dalla Tercoop. Altra zona interdetta, a seguito delle verifiche di ieri, sarà via De Lellis. Si tratta della strada che costeggia una parte del borgo annesso al castello in cui è stato riscontrato il pericolo di crolli. Anche questo edificio storico ha subìto danni rilevanti che rimettono in discussione il progetto da poco appaltato per la sua riqualificazione. I controlli proseguono e porteranno alla luce ulteriori ferite.

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