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Pescara, 25/07/2024
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Data: 16/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Nuovo porto e diga, via libera ai lavori. Il consiglio regionale approva il Piano regolatore: parte subito il taglio della barriera frangiflutti causa del mare inquinato

PESCARA Dopo 50 anni di attesa, Pescara ha finalmente un nuovo Piano regolatore portuale. Un documento importantissimo per il futuro della città, perché consentirà di risolvere nell’immediato i problemi di inquinamento del mare e di insabbiamento del porto canale e, successivamente, di avere un nuovo scalo marittimo in grado di accogliere anche navi grandi per il trasporto turistico e commerciale. La svolta c’è stata ieri pomeriggio, quando il consiglio regionale ha varato il Piano regolatore portuale, superando di fatto l’ultimo passaggio del lungo iter decennale di approvazione del documento. Documento rimasto per lungo tempo fermo a Roma, al Consiglio superiore dei lavori pubblici per il necessario parere. Ma proprio quell’attesa, durata troppo a lungo, ha consentito di far scattare il silenzio assenso e di far tornare il Piano a Pescara per l’approvazione definitiva. È stato il comandante della Capitaneria di Porto Enrico Moretti, con una lettera indirizzata al ministero, a far presente il ritardo nell’esame del documento e il superamento dei 45 giorni concessi dalla legge per dare un parere. Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha definito quella di ieri una giornata storica, non solo per Pescara, ma per tutto l’Abruzzo. Mentre il sindaco Marco Alessandrini ha sollecitato l’immediato avvio dei lavori di sfondamento della diga foranea. In effetti, i soldi sono già pronti per cominciare ed entro i primi mesi dell’anno prossimo potrà partire l’intervento per tagliare la diga foranea e consentire all’acqua del fiume Pescara di poter finalmente defluire al largo, evitando così ciò che è accaduto sino ad oggi, cioè che l’acqua inquinata finisca sul litorale nord e ristagni lungo la costa. Un fenomeno anomalo che costringe il Comune, ad ogni estate ormai da vent’anni, a mettere e a togliere continuamente i divieti di balneazione. Sono stati stanziati 3,5 milioni di euro per procedere allo sfondamento della diga. Operazione che dovrà per forza essere completata entro l’estate per non compromettere la stagione turistica. Si tratta del primo passo, perché il Piano regolatore portuale consentirà altri importanti interventi. Ad esempio, un dragaggio più frequente per evitare ulteriori insabbiamenti dello scalo, il prolungamento dell’Asse attrezzato fino al porto, opera per la quale D’Alfonso si sta battendo da anni, fino alla deviazione del tratto terminale del porto canale per migliorare il deflusso delle acque indirizzando verso est i materiali in sospensione trasportati e proteggere efficacemente l’ingresso delle onde con l’eliminazione quasi totale dei fenomeni di frangimento. Per quest’ultima opera ci sono già pronti 20 milioni, lo ha annunciato ieri D’Alfonso. Per adesso, intanto, si pensa a risolvere il grave problema causato dalla diga foranea realizzata nel 1992, con un progetto definito errato, per proteggere l’ingresso dei pescherecci in porto durante le mareggiate.

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