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Pescara, 25/11/2024
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Data: 17/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Pilkington sceglie lo scalo di Manoppello. L’azienda dei vetri per auto taglia così le spese di trasporto. Ma il vicino autoporto di San Salvo costato 33 milioni è chiuso

SAN SALVO Meno impatto ambientale e meno costi. Sono i vantaggi del nuovo piano di trasporto delle merci varato da Nsg Pilkington. Il colosso del vetro dallo scorso 7 novembre per le esportazioni fa scalo all’Interporto d’Abruzzo di Manoppello. I container da Manoppello raggiungono l’Interporto di Novara e dal Piemonte vengono mandati in tutta Europa con il metodo “gomma-ferrovia-gomma”. Ogni viaggio in Inghilterra con il nuovo servizio offerto da Ida (Interporto d’Abruzzo) e dall’impresa ferroviaria Ifr permette un risparmio di 13mila kg di Co2 oltre a un drastico taglio dei costi. E chissà che non serva a far capire alla politica locale quanto sarebbe utile l’autoporto di Piana Sant’Angelo. Il progetto. Prima di decidere, Pilkington ha studiato attentamente la situazione e partecipato alle sedute dei gruppi di lavoro. La dirigenza del colosso vetrario ha aderito al Progetto Federmanager “Incontrarsi per conoscersi, per innovare e per crescere in sinergia”. Fra i promotori il vicepresidente di Federmanager Abruzzo e Molise, Antonio d’Annibale (ex Pilkington), che ha tessuto la rete di accordi con i manager delle aziende d’Abruzzo e Molise. I container che escono dalla Pilkington raggiungono Manoppello e con un sistema di gru vengono trasferiti dai Tir alla ferrovia e viceversa. Il gruppo di lavoro. Oltre a d'Annibale del gruppo di lavoro fanno parte Maurizio Ferrara e Nino Barattucci per Pilkington, Mauro De Flavis e Carla Tumini per Valagro; Piero Febbo, Enzo Naso, Renata Pietrantoni e Massimo Bellachioma per Aptar; Ivano Calabrese per Confindustria Chieti-Pescara. Anche Denso ha aderito. Dopo due mesi di riunioni nella sede Confindustria di Val di Sangro e presso l’Interporto d’Abruzzo di Manoppello, il 7 novembre l’iniziativa partita. I lavoratori guardano con fiducia al progetto perché risparmiare sui costi e trasferire i prodotti con meno fatica e più rapidamente agevola il bilancio dell’azienda. Con l’interporto di Manoppello e l’alternanza gomma-treno-gomma anche la fabbrica-sorella della Polonia è più vicina. L’autoporto di San Salvo. Il rivoluzionario metodo di trasporto è un punto di svolta che riaccende i riflettori anche sull’autoporto di Piana Sant’Angelo. Se invece di dover raggiungere Manoppello, Pilkington potesse usare lo stesso metodo partendo dalla struttura che è a poche centinaia di metri dalla fabbrica, i vantaggi sarebbero ancora maggiori. Senza considerare il beneficio del recupero di una struttura costata 33 milioni di euro e ridotta al regno del degrado. Certo, bisognerebbe riattivare lo snodo ferroviario, chiedere i necessari permessi alle Ferrovie e munire la struttura di gru per il sollevamento delle casse mobili. Non sembrano essere passaggi impossibili. «Ma possibile che non c’è modo per utilizzare diversamente la struttura di Piana Sant’Angelo mai utilizzata?» è la domanda che tanti industriali rivolgono alle autorità preposte. Al di la degli annunci e delle promesse (nel 2013 vennero annunciati dalla Regione 1.300.000 euro con fondi Par Fas per il completamento della struttura) gli unici fruitori dell’autoporto sono vandali e teppisti che hanno distrutto sale e servizi igienici. Chissà che grazie all’interporto di Manoppello non torni a vivere anche quello di San Salvo.

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