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Pescara, 25/07/2024
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Data: 17/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
A marzo apre il ponte nuovo, il centro si libera dal traffico. Già montate la campata e l’antenna, ma i lavori sono in ritardo di tre mesi

PESCARA Il ponte nuovo, l’opera da 13 milioni di euro che la città attende da sedici anni, sarà pronto entro la fine del prossimo marzo. Lo ha confermato il dirigente ai lavori pubblici del Comune, nonché Responsabile unico del procedimento, Giuliano Rossi durante la sua audizione ieri mattina in commissione Infrastrutture, presieduta da Francesco Pagnanelli. I lavori sono a buon punto, anche se in leggero ritardo. Infatti l’impresa che si è aggiudicata l’appalto, l’ati Di Vincenzo Dino e la Fip industriale, ha richiesto ed ottenuto dal Comune una piccola proroga di tre mesi per la conclusione dell’intervento programmata inizialmente per fine dicembre. Il ponte strallato unirà le due sponde del fiume all’altezza di via Aterno (torri Camuzzi) e di via Gran Sasso. L’opera, una volta completata, rivoluzionerà il traffico di mezza città. Completata la campata. L’impresa sta lavorando a ritmo continuo e i risultati sono visibili. La campata è stata completata è già unisce le due sponde. È stata montata, inoltre, la prima parte dell’antenna cui verranno agganciati gli stralli per il sostegno dell’opera. Il primo tratto misura 29 metri, ma si dovrà raggiungere un’altezza di 50 metri. «Entro la prossima settimana sarà terminata anche questa», ha spiegato Rossi. È in dirittura d’arrivo anche la viabilità di contorno al ponte. Già pronte la rampa di collegamento all’Asse attrezzato, la rotatoria dalla parte di via Aterno, mentre quella a nord, all’altezza di via Gran Sasso, è in fase di completamento. Stesso discorso per la segnaletica. Una curiosità riguarda il rilevato stradale a sud. Sono stati impiegati materiali leggeri, come il polistirene espanso sintetizzato in grado di limitare i carichi sul terreno e, di conseguenza, di ridurre eventuali cedimenti attesi a valori compatibili con le fondazioni dell’Asse attrezzato. «Ci sono quattro imprese che stanno lavorando contemporaneamente con sub contratti», ha detto il dirigente, «una si occupa degli stralli, un’altra della segnaletica, un’altra ancora dell’antenna e la quarta ditta del ponte». Ponte che sarà completamente bianco, illuminato di notte da fari alla base dell’antenna e con i led. Cambierà la viabilità. La nuova opera dovrebbe comportare grossi benefici alla viabilità. Innanzitutto, riducendo la grande quantità di veicoli che ogni giorno attraversa il ponte D’Annunzio per raggiungere Porta Nuova o il centro. Con il ponte nuovo in funzione, buona parte del traffico si sposterà verso ovest. Ma la vera svolta sarà la connessione con l’Asse attrezzato che metterà in collegamento diretto quest’ultima arteria stradale con la zona della stazione centrale della città. È prevista, inoltre, una pista ciclopedonale di 2,85 metri che si collegherà a quella già realizzata sul lungofiume. Opera attesa da 16 anni. È stato un iter lungo e travagliato quello del ponte nuovo. L’idea di realizzare quest’opera nacque addirittura all’inizio degli anni Duemila con l’allora sindaco Carlo Pace. Nel 2005, durante l’era di Luciano D’Alfonso, la proposta venne inserita nel Piano urbano del traffico con l’obiettivo di decongestionare la viabilità nel centro. In un territorio così fortemente urbanizzato si capì che era necessario costruire altre strade e un nuovo ponte. Il consiglio comunale nel 2007 diede il via alla progettazione dell’opera. Nel 2009, l’amministrazione Mascia riuscì a recuperare i fondi che rischiavano di andare perduti. Ma nel 2011, dopo l’avvio di una gara d’appalto, il Tar accolse il ricorso presentato dall’azienda Liberatoscioli per un esproprio contestato e annullò la delibera di consiglio. Nel 2012, il Comune impugnò la sentenza del tribunale amministrativo al Consiglio di Stato. Costi lievitati. Nel frattempo, il Genio civile fece presente all’ente la necessità di realizzare un intervento suppletivo con la messa in sicurezza degli argini golenali del fiume Pescara in corrispondenza del futuro ponte nuovo. Così, da una spesa di 9 milioni prevista inizialmente, si passò a 13,1 milioni di euro. Rformulato l’ìintervento e rivisto e corretto il progetto in base alle indicazioni del Genio civile, l’amministrazione comunale di allora non ebbe più interesse a proseguire l’appello dinanzi al Consiglio di Stato contro la società Generalmarmi, proprietaria di alcune delle aree interessate all’intervento. Nell’agosto del 2013, si concluse la gara d’appalto, alla quale parteciparono 17 imprese e l’intervento venne aggiudicato all’Ati guidata da Di Vincenzo. Un altro ricorso presentato dalla seconda ditta classificata rallentò di nuovo l’avvio dei lavori. Poi, la cerimonia della posa della prima pietra si svolse due volte: nell’aprile 2014, al termine del mandato della passata giunta Mascia e nel marzo 2015, con l’attuale amministrazione Alessandrini.

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