La lista degli scrutatori per il referendum è un condensato d'affetto, in qualche caso una vera e propria dichiarazione d'amore, tra proponenti e nominati. L'amore di padre di un Enzo Del Vecchio che indica la figlia e finisce alla gogna sui giornali è solo uno dei tanti esempi di scelte inopportune perché basta scorrere i nomi degli scrutatori del referendum per trovare amici, amici di amici, ed ancora una pletora di parenti, fidanzati o fidanzate, colleghi di lavoro, parenti di politici, impiegati comunali e non solo. Insomma, chi è senza peccato...
«Sì, ammetto di aver indicato tra gli scrutatori la mia fidanzata che è precaria (sul lavoro, non nella relazione ndr), è brava e preparata e non trovo giusto che venga privata di questa opportunità solo per il fatto di essere legata a me» ha commentato il consigliere comunale Pd Fabrizio Perfetto. Ma è certo grazie a lui che la ragazza è stata indicata e selezionata. «Ho indicato anche altre persone che conosco e che si trovano in condizioni di difficoltà: aiutare il prossimo è il criterio che mi ha ispirato. E comunque, a scanso di polemiche, la mia fidanzata ha rinunciato all'incarico» ha voluto precisare Perfetto ieri all'ora di pranzo.
C'è chi dimostra affetto per i parenti: il consigliere di Sel, Ivano Martelli, ne ha indicati addirittura quattro col suo stesso cognome, «sono parenti lontani o affini, comunque tutta gente in condizioni di bisogno che mi ha chiesto un aiuto». Ci sono mogli ad insaputa di mariti consiglieri: «Sì, mia moglie è nella lista degli scrutatori ma non sono stato io a indicarla, non ho fatto nomi. Tra l'altro siamo pure separati» ha chiarito subito il capogruppo di Forza Italia, Marcello Antonelli. Situazioni di tre consiglieri prese quale esempio per comprendere come il sistema di nomina degli scrutatori, oggi contestato soprattutto dal Movimento 5 Stelle, abbia funzionato per anni in questa maniera, nel bene e nel male. La signora che ha contestato Del Vecchio si è lamentata per essere stata esclusa dopo essere stata chiamata da vent'anni a questa parte proprio da Del Vecchio, dunque anche questa sorta di posto garantito è tanto discutibile quanto altri motivi di polemica.
Il sistema degli scrutatori indicati dai consiglieri ovvero dai partiti è peraltro ritenuto più funzionale rispetto al sorteggio che viene invocato a gran voce dai grillini. Ne è convinto lo stesso forzista Antonelli: «La nomina su chiamata consente di dare un piccolo aiuto a chi se la passa male e al tempo stesso offre garanzie di presenza ai seggi, senza trascurare le capacità. Al contrario, il sorteggio rappresenta una procedura più trasparente ma, a parte la perdita del sostegno sociale, il più delle volte produce dinieghi e rinunce perché viene selezionata gente magari iscritta all'Albo scrutatori da tanti anni e che non è più disponibile a impegnare qualche giorno lavorativo per lavorare ai seggi. Il risultato - conclude Antonelli - è che nel giorno delle elezioni o del referendum ci si ritrova con decine di defezioni, con la necessità di procedere a sostituzioni in tempo stretto e nei casi nell'impossibilità di dare inizio alle operazioni di scrutinio. Meglio allora mantenere l'attuale criterio di selezione beninteso facendo attenzione a evitare scelte inopportune».
SORTEGGIO BEFFAE proprio la procedura del sorteggio ha giocato un brutto tiro all'assessore al verde Laura Di Pietro, scrutatrice a sua insaputa e subito cancellata dalla lista di sua iniziativa prima ancora che per incompatibilità: una quota di scrutatori di riserva, una settantina di nomi, viene costituita in parte su indicazione dei consiglieri (23 nomi) e il resto per sorteggio: proprio da questa fase è uscito il nome dell'assessora, subito finita nel mirino dei cinquestelle. Lei l'ha vissuto come uno choc e in lacrime ha subito chiarito: «Non c'entro nulla, neppure lo sapevo, ovviamente ho già provveduto a farmi cancellare». Anche il sorteggio rivela le sue gravi controindicazioni.
M5S: «Tiriamo a sorte e niente pasticci»
Il consiglio comunale di Montesilvano lo ha già discusso (e respinto) in aula sotto forma di ordine del giorno su proposta del pentastellato Cristhian Di Carlo. Partendo da quello stesso testo, dopo il clamore del caso Del Vecchio, il Movimento 5 stelle prova a rilanciare al Comune di Pescara la questione della nomina degli scrutatori sulla base di alcuni principi - indipendenza, rotazione, trasparenza e correttezza - suggeriti nell'ordine del giorno firmato dalle consigliere Enrica Sabatini ed Erika Alessandrini. «Adottare come requisito ulteriore la condizione di disoccupazione, invitando gli iscritti all'Albo degli scrutatori a produrre un'autocertificazione che attesti la loro condizione di disoccupati - si legge nel testo -. Il Comune effettuerà i controlli incrociando tali dichiarazioni con i dati del Centro per l'impiego. Dare modo a studenti di età non superiore ai 30 anni iscritti a un corso di laurea e privi di reddito di iscriversi con una email all'Albo degli scrutatori al pari dei disoccupati; nominare i restanti scrutatori attraverso il metodo del sorteggio casuale al fine di garantire la massima indipendenza degli scrutatori e la loro rotazione nelle sezioni elettorali, a garanzia di trasparenza e correttezza delle operazioni elettorali. Infine la proposta prevede che chi viene selezionato per una tornata elettorale non lo sia per quella successiva per assicurare una rotazione». I consiglieri cinquestelle, poi, non mollano la presa nella polemica che ha investito consiglieri e assessori nell'indicazione di parenti e conoscenti tra gli scrutatori e dopo quanto emerso sul caso Del Vecchio, con l'indicazione della figlia del vice sindaco a scrutatrice, si aspettano che la procura agisca d'iniziativa «considerato pure che il consigliere Massimo Pastore ha parlato di abusi, quando l'altro giorno la signora esclusa dalla lista degli scrutatori è entrata in sala commissioni protestando a gran voce contro il vice sindaco» è stato detto (la figlia del vice sindaco ha poi rinunciato all'incarico). Addirittura nella protesta sono finite le nomine dei consiglieri delegati dal sindaco a supporto degli assessori su temi specifici quali l'area di risulta, il porto, il centro commerciale naturale. «Sì a scrutatori scelti tra le persone bisognose, ma si dia parità di condizioni e di opportunità ai cittadini iscritti all'Albo: no alla nomina di fratelli, figli, fidanzate, parenti e amici» ha detto ancora Erika Alessandrini ieri affiancata dai colleghi consiglieri Enrica Sabatini e Massimiliano Di Pillo, con il sostegno pieno dei deputati Gianluca Vacca e Andrea Colletti, presenti in conferenza stampa. «Dal M5S non sono state date indicazioni in proposito, a differenza di destra e sinistra abituate a spartirsi, diciamo meglio a concordare nomine, incarichi, opere» ha aggiunto la Alessandrini. «Il sorteggio è a nostro avviso l'unica cosa da fare e per riuscirci lavoreremo per modificare la legge che oggi consente appunto ai consiglieri di nominare gli scrutatori» hanno concluso gli onorevoli Vacca e Colletti.