TERAMO I 10 milioni della funivia che il Masterplan aveva destinato a Teramo per collegare il quartiere di Colleparco al centro fanno gola al sindaco di Silvi Francesco Comignani che senza giri di parole ammette di essersi già "candidato"ad aggiudicarsi quei fondi, con il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, in caso Teramo rinunci al progetto. E Comignani conferma anche che il governatore, di fronte alle resistenze di Teramo, si sarebbe dichiarato aperto a valutare questa possibilità. Trova dunque una ulteriore conferma, dopo quella resa dal presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, il fatto che la Regione Abruzzo, sarebbe pronta a ritirare la proposta della funicolare a Teramo che negli ultimi mesi ha registrato una levata di scudi non solo delle opposizioni di centrodestra guidate dal vicepresidente del consiglio regionale Paolo Gatti, ma anche da numerosi esponenti di associazioni culturali e destato le perplessità di esponenti del mondo produttivo quali il presidente di Confindustria Agostino Ballone. Dunque l'idea di "cassare" la funivia c'è tutta, così come ci sono già i piani alternativi visto che oltre a Silvi, la Regione ha registrato l'appetito per quei fondi anche da parte del sindaco di Chieti Umberto Di Primio che vuole irrobustire il finanziamento per la costruzione della funivia di Chieti. Ovviamente prima di ufficializzare l'abolizione della funicolare a Teramo, e con essa dei 10 milioni di euro, si attende il pronunciamento del consiglio comunale di Teramo. Intanto il sindaco Comignani si candida per ottenere la somma necessaria a realizzare il collegamento di Silvi paese alla spiaggia. «Ovviamente non voglio scippare nulla ad altri territori», ha chiarito il primo cittadino in riferimento alla somma che Teramo potrebbe perdere, «ma se davvero non verrà condivisa la scelta di realizzare la funicolare a Teramo, noi saremmo ben felici di metterci a disposizione. Per noi collegare Silvi Marina al Paese con una funivia sarebbe un sogno che diventa realtà. D'altronde questo non è solo un mio pensiero, ma raccolgo un desiderio in animo a tutte le amministrazioni, di ogni colore politico, che mi hanno preceduto. Abbiamo manifestato questo desiderio al presidente D'Alfonso nel corso della sua ultima visita ed egli si è dichiarato aperto a ragionare su questo percorso». Vero è che destinare i 10 milioni a Chieti a integrazione di un finanziamento esistente, sarebbe più semplice che destinarli a un progetto ex novo che impone di riaprire la delibera del Cipe. Comignani però è fermo nel ribadire che quei soldi spettano alla provincia di Teramo. «Riteniamo che questo problema possa essere superato» ha detto, «d'altronde quel finanziamento era pensato per Teramo e riteniamo che i soldi debbano rimanere nel nostro territorio».