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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Manovra, lotta alla povertà spuntano altri 500 milioni

ROMA Mille. Tondi tondi. Come i garibaldini che sbarcarono in Sicilia. Tanti sono gli emendamenti alla manovra che saranno discussi a partire da domani alla Camera. Dopo i 900 «segnalati» dai gruppi parlamentari, rispetto ai quasi 5 mila che inizialmente erano stati depositati, ieri sono arrivate alter cento proposte di modifica. A presentarle, questa volta, sono stati i ministeri. Tutti hanno chiesto nuove assunzioni. Il record va al dicastero della giustizia, che vorrebbe incrementare il suo organico di ben 2.500 dipendenti, su un totale complessivo di richieste ministeriali di assunzione di 3.500 persone. Ma la proposta più significativa è, probabilmente, quella arrivata dal ministero del Lavoro. Il dicastero guidato da Giuliano Poletti ha chiesto un incremento di 500 milioni di euro per il prossimo anno e per il 2018, e di un miliardo per il 2019, del Fondo per la lotta alla povertà. Le coperture dovrebbero arrivare, sempre secondo l'emendamento del ministero del lavoro, da un riordino degli ammortizzatori sociali, in parte a valere sulla legge di Stabilità dello scorso anno, e in parte sulla stessa legge di bilancio del prossimo anno. Maggiori risorse il ministero del lavoro le chiede anche per il Fondo per le non autosufficienze, che secondo il testo depositato, dovrebbe crescere di 200 milioni di euro all'anno, e del Fondo delle politiche sociali, per il quale l'incremento proposto è di 150 milioni di euro ma soltanto per il 2017. Nel fascicolo ci sono anche le proposte degli altri dicasteri. Le infrastrutture, per esempio, chiedono uno stanziamento di 700 milioni di euro per risolvere il contenzioso dell'Anas. Una misura propedeutica alla fusione della società delle strade con le Ferrovie dello Stato.
LE ALTRE MISURE
Non solo. Il ministero guidato da Graziano Delrio, propone anche la stabilizzazione degli ispettori di volo dell'Enac e il finanziamento del sistema di ciclovie nazionale che comprende anche il «Grab», il Grande raccordo anulare delle biciclette, di Roma. Sul fronte fiscale, inoltre, sempre le infrastrutture propongono che venga reintrodotta la detrazione fiscale del 19% per gli abbonamenti di bus, metropolitane e treni regionali. I Beni culturali, che avevano già annunciato lo stop ai bagarini on line, hanno presentato anche una proposta per allargare il bonus da 500 euro ai diciottenni anche all'acquisto di musica sulle piattaforme on line. Richieste di fondi sono state poi presentate anche per potenziare le aree culturali di Roma e Pompei, per finanziare le fondazioni lirico-sinfoniche, l'Istituto Luce di Cinecittà, la biennale di Venezia e il Centro sperimentale di cinematografia. Quante sono le chance di queste proposte di essere approvate? Lo si capirà soltanto nelle prossime ore. Il voto sugli emendamenti in Commissione bilancio alla Camera inizierà soltanto domani, con l'intento di approvare il provvedimento entro la fine della prossima settimana, in modo da riuscire ad approvare il testo a Montecitorio prima del referendum. Ieri ci sono state una serie di riunioni della maggioranza e del governo che proseguiranno anche oggi, in modo da fare una scrematura delle proposte emendative che poi effettivamente saranno approvate. Intanto ieri il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, è tornato sulla tassa su AirBnB. «Quella», ha detto, «era una proposta per estendere la cedolare secca a tutti coloro che vogliono pagare le tasse e affittano l'appartamento per periodi brevi, e che invece oggi lo fanno a nero. Invece qualcuno l'ha ribattezzata tassa AirBnB». I bed and breakfast che rilasciano già oggi la ricevuta, ha aggiunto, «pagano il 40%. Con la cedolare secca avremmo consentito di far pagare agli italiani le tasse corrette e avremmo fermato il nero. Penso», ha chiosato Boccia, «che AirBnB sia uno dei grandi evasori fiscali globali».

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