L'AQUILA Le new entry sono la “Banda leoncini d’Abruzzo” di Pescina e l’associazione culturale “Futile utile” di Pratola Peligna; per il resto tutto da copione, eccetto il festival giornalistico marsicano "Controsenso", stralciato con un emendamento dalla legge cosiddetta "omnibus" – "Disposizioni in favore dei Centri di Ricerca del settore agricolo. Interventi a sostegno del Settore della Cultura e della Formazione. Interventi a favore dei Comuni colpiti da avversità atmosferiche e ulteriori disposizioni urgenti” –. La carrellata di finanziamenti alle più disparate associazioni e onlus è ormai nel cassetto delle "cose fatte", pur tra mille polemiche in cui il consiglio regionale si è trovato invischiato toccando anche punte di tensione massima da martedì a giovedì. La legge chiude la partita assegnando quasi un paio di milioni in più a pioggia rispetto al punto di partenza, dunque quasi 4 milioni, soldi pubblici «di cui si è fatto carne di porco» per Leandro Bracco (Si), frutto di «marchette» per il Movimento 5 stelle, «destinato a misure di merito» per la maggioranza. E il centrodestra? A metà strada tra gli uni e gli altri, ha votato a seconda dei provvedimenti. Soltanto per citare alcuni dei "capitoli" finanziati: i 140mila euro a Telespazio spa di Avezzano; 174mila all'antincendio boschivo; 20mila al Teatro Rossetti di Vasto; 20mila all'Abruzzo circuito spettacolo; 10mila al Teatro dei colori di Avezzano; 10mila all'associazione il Fiume e la Memoria di Pescara; 100mila al Bimillenario ovidiano di Sulmona; 5mila euro al Progetto De Thomasis del Comune di Montenerodomo; stessa cifra per la Città delle api di Tornareccio, mentre 50mila all'evento "Stills of peace" di Atri; 1,2 milioni di euro per sostenere i Comuni che hanno dovuto sobbarcarsi "interventi urgenti in seguito ad avversità atmosferiche" come spese fuori bilancio; poi ci sono la Giostra cavalleresca di Sulmona, la Perdonanza celestiniana dell’Aquila, il Mastrogiurato di Lanciano. Non finisce qui. La "omnibus" sistema una serie di situazioni rimaste in bilico, come i due centri di ricerca Cotir di Vasto e Crab di Avezzano in liquidazione e per i quali la 320 prevede la ripatrimonializzazione. «Un passo fondamentale per il complesso processo di riordino», commentata dall'assessore alle Politiche agricole Dino Pepe. Alla fine è stato proprio il Festival giornalistico quello che ha dovuto cedere alla ribellione contro la legge. «Comitati, associazioni, presepi, c'è di tutto. Questo non è il nostro modo di fare politica», avevano ribadito i 5 stelle Marcozzi, Mercante, Pettinari, Ranieri e Smargiassi, per i quali si è assistito «a un mercatino senza precedenti, con risorse pubbliche per finanziare associazioni e comitati scelti dai consiglieri regionali"». «Se denunciare questo modus operandi vuol dire essere populisti, allora siamo fieri di esserlo», chiosa Sara Marcozzi. Secondo i pentastellati la maggioranza avrebbe strumentalizzato i Centri di ricerca proprio per agevolare l'approvazione di finanziamenti a pioggia. Secca la risposta del consigliere del Pd Camillo D'Alessandro, che ribadisce invece che si tratta di una legge «che finanzia nel merito». «Sono stati due giorni persi dietro agli emendamenti ostruzionistici e stupidi del M5s», commenta il consigliere Maurizio Di Nicola (Cd), di Pescina e presidente della commissione Bilancio. Mentre il collega del Pd, Luciano Monticelli, di Pineto, incassa il via libera ai 50mila euro per il Consorzio per la gestione dell’area marina del Cerrano. A metà del guado il centrodestra, con il capogruppo di Forza Italia, Mauro Febbo: «Grazie ai nostri voti si possono dare delle risposte al mondo della ricerca e alla cultura abruzzese. Siamo contrari però», aggiunge, «al tentativo della maggioranza d'inserire emendamenti che prevedono finanziamenti spropositati. Un esempio? Gli 80mila euro per la festa dell’acqua dell’Ersi».