SULMONA. Sull'onda della protesta suscitata dalla pubblicazione dell'orario invernale dei treni che andrà in vigore dal prossimo 11 dicembre nasce un 'comitato pendolari' in Valle Peligna, che chiede di rivedere l'orario e sollecita il sindaco di Sulmona, insieme agli altri sindaci dell'area, a farsi portavoce del disappunto e del disagio dei pendolari, verso Trenitalia e verso la Regione Abruzzo.
«Nella situazione prefigurata dall'orario che andrà presto in vigore i pendolari escono penalizzati e quelli della linea Sulmona-Pescara pagheranno le conseguenze più pesanti» sostiene il comitato.
Saranno sei i treni soppressi sulla Sulmona-Pescara di cui quattro ad altissima incidenza per i pendolari. Il comitato cita l'esempio del treno delle 7.25 da Sulmona per Chieti-Pescara, vitale per lavoratori e studenti.
Altra penalizzazione è rappresentata dall'allungamento dei tempi di percorrenza dei convogli sulla stessa linea che da un'ora e 22 minuti attuali impiegheranno un'ora e 37 minuti per giungere a Pescara.
«A questi disagi si aggiunge l'aumento del costo del biglietto ordinario di viaggio del 10-15% - incalzano i pendolari - e la sopressione dei treni non porterà a un miglioramento del materiale rotabile, cioè delle macchine e dei vagoni utilizzati, che resterà lo stesso a fronte di un'utenza che subirà una riduzione dell'offerta».
ALTRE SORPRESE NELLA DELIBERA DI GIUNTA
Ma i pendolari hanno scoperto altre sorprese nella delibera di giunta regionale n°675 del 20/10/2016 “Atto di rinnovo del contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse locale e regionale”.
In particolare, spiegano i pendolari, lo spostamento dell’orario di partenza dalle ore 6.23 alle 6.35 del treno che da Sulmona conduceva a Pescara con arrivo alle 8.00 invece che alle 7.42 praticamente beffa tutti coloro che, studenti e lavoratori, arrivando alle 7.42 potevano raggiungere la scuola od il luogo di lavoro entro le ore 8.00.
Ma l’aspetto ancor più grave è la cancellazione del treno che partendo da Pescara alle 15.18 con arrivo a Sulmona alle ore 16,27 consentiva di rientrare a Sulmona ad un orario compatibile con impegni ed incombenze quotidiane.
Questo treno è stato soppresso e sostituito da uno che partirà da Pescara alle 16.15 con arrivo alle 17.35 quindi un’ora più tardi, un orario particolarmente scomodo soprattutto nel periodo invernale.
«Ma chi ha partorito questi orari e chi li ha ratificati ha mai viaggiato su questi treni? Ha consapevolezza delle migliaia di utenti che utilizzano questo mezzo di trasporto? Ha mai vissuto una vita da pendolare? Ha mai sperimentato le esigenze di chi, tutti i giorni, con sacrificio viaggia per raggiungere il proprio posto di lavoro o di studio?», chiede il comitato.
«Il punto è che», concludono, «con il passare del tempo l’utilizzo del mezzo pubblico viene disincentivato stravolgendo orari, allungando i tempi di percorrenza e, come contraltare, aumentando i prezzi quindi si peggiora il servizio che allo stesso tempo diventa più costoso!! O forse i nostri amministratori vogliono, con questi artifizi, dare il colpo di grazia all’Abruzzo interno? Vogliono forse costringerci a trasferirsi tutti verso la costa abbandonando il nostro territorio! Esprimiamo con forza il nostro sdegno nei confronti di questa logica perversa ed invitiamo tutti, politici e tecnici, ad una profonda riflessione sulle conseguenze di queste scelte scellerate e prive di logica».