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Pescara, 25/11/2024
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Data: 21/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
M5S, si allarga lo scandalo delle firme false. Dopo Claudia La Rocca, prima consigliera regionale a collaborare alle indagini, si è autosospeso un altro consigliere, Ciaccio, rispondendo all’appello lanciato da Beppe Grillo

ROMA Entra nel vivo l’inchiesta palermitana sulle firme false a sostegno della lista del Movimento 5 Stelle per le comunali del 2012. Questa mattina iniziano gli interrogatori per gli otto indagati: i due parlamentari nazionali, i due consiglieri regionali e i quattro attivisti. Ma l’inchiesta condotta dalla Digos e coordinata da un pool di magistrati a capo del procuratore aggiunto Bernardo Petralia, si sta allargando a macchia d’olio. E dopo la vicenda delle firme ricopiate (1.400 sono quelle finite al centro dell’indagine), spunta l’ipotesi di falso integrale ossia, di firme clonate. Mai davvero raccolte. Le testimonianze. È il nuovo fronte dell’inchiesta, che potrebbe portare ad altri indagati. Ci sono un paio di testimonianze fondamentali. Un avvocato e un commercialista, convocati dalla Digos nei giorni scorsi, non hanno riconosciuto la proprio firma che però era inclusa nei moduli depositati dai grillini in municipio nel 2012. «Non ricordo di aver firmato per le liste elettorali, ma ricordo con certezza di aver firmato per il quesito sull’acqua pubblica», ha ricordato uno dei due professionisti. Solo che il referendum sull’acqua pubblica risale al 2011 un anno prima rispetto alle elezioni. Quelle firme, quindi, non solo sarebbero state ricopiate, ma non sarebbero mai state raccolte. Mentre gli indagati verranno interrogati, gli uomini della Digos continueranno in questi giorni a convocare tutte le persone che figurano nei moduli presentati dai grillini nel 2012 a corredo delle liste. Sarebbero parecchi quelli che non avrebbero riconosciuto la propria grafia. Autosospeso il secondo consigliere. E dopo Claudia La Rocca, la prima consigliera regionale ad andare dai magistrati per collaborare alle indagini e raccontare quanto accaduto alle scorse amministrative, ieri si è autosospeso un altro consigliere, Giorgio Ciaccio rispondendo all’appello lanciato da Beppe Grillo. «Anche se non mi è stata notificata alcuna iscrizione nel registro degli indagati, nel rispetto del progetto politico del Movimento ho presentato la mia autosospensione» ha scritto Ciaccio in una lettera inviata ai componenti il gruppo parlamentare siciliano. Non hanno invece intenzione di lasciare il posto da parlmentare nazionale Riccardo Nuti e Claudia Mannino, entrambi indagati. La supertestimone: «Ho fatto uno stupido errore». Ciaccio e la supertestimone La Rocca eletti del 2012 all’assemblea siciliana fanno parte della commissione Bilancio, e hanno animato il gruppo M5s di Palermo. E ieri La Rocca che, davanti al pm si è autoaccusata di aver ricopiato le firme, raccontando quello che è successo la notte del 4 aprile 2012 proprio nella sede del meet-up, ieri ha rotto il silenzio. «Ho voluto mettere la parola fine ad una situazione che stava tirando dentro tutto e tutti, l’ho fatto nell’unico modo che conosco: dicendo la verità - ha scritto in un lungo post su Facebook - La mia scelta è stata difficile. È stato uno stupido errore e mi dispiace se ho deluso qualcuno». Il Pd va all’attacco. «Adesso pure le firme clonate, raccolte per un motivo e usate per le amministrative. La grillopoli delle firme false si ingigantisce nel solito silenzio omertoso di Grillo e Di Maio che non spiegano e non tentano nemmeno di negare» così Emanuele Fiano componente della segreteria Pd. Il Pd parla di omertà del direttorio accusando Grillo e i big Cinquestelle di evitare nel loro tour per il No al referendum proprio la tappa a Palermo. Francesco Scalia senatore Pd accusa i vertici pentastellati «che sapevano e hanno taciuto». Per il vice capogruppo Dem alla Camera Silvia Fregolent: «Di Maio e Di Battista, Grillo e Casaleggio continueranno a girarsi dall’altra parte». E ieri Alessandro Di Battista da Messina riferendosi all’inchiesta delle firme false ha parlato di «errore grande e grossolano». Oggi intanto cominciano gli interrogatori.

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