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Pescara, 25/07/2024
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Data: 22/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Scrutatori amici salvati dalla casta

«Già lo scorso giugno presentammo una mozione che impegnava il consiglio comunale a rivedere il criterio di nomina per gli scrutatori tra gli iscritti all'albo, nell'ottica di dare un maggiore sostegno ai cittadini bisognosi, ma il procedimento si concluse con un nulla di fatto: sia perché la maggioranza ci invitò a sottoporre il tema ad una più approfondita riflessione e quindi a rinviare tutto, sia perché l'opposizione tacque del tutto senza avanzare obiezioni». A pochi giorni dalla rovente polemica esplosa a Palazzo di città sulla parentopoli degli scrutatori, Gabriella Lola Berardi, vice presidente vicario del consiglio comunale, rilancia il testo della mozione da lei presentata il 23 giugno 2016 insieme con il collega consigliere Adamo Scurti, portata in Consiglio circa un mese dopo e in quell'assise subito affondata.

ERA GIA' TUTTO SCRITTO Insomma, era già tutto scritto: a rileggerla oggi, quella mozione, se approvata, avrebbe evitato figuracce a più di un consigliere o assessore, visto il gran numero di parenti, amici e fidanzate selezionati in modo inopportuno per seguire le operazioni di voto al referendum del 4 dicembre.
«Lo ammetto, anche io ho indicato miei parenti per il ruolo di scrutatori al referendum - confessa in premessa la Berardi -: per quanto appaia discutibile, si tratta di una scelta legittima in base al regolamento vigente. Ma all'inizio dell'estate io e Adamo Scurti ci battemmo fortemente per cambiare le cose. Partendo dal presupposto che la legge 22 del 27 gennaio 2006 i componenti delle commissioni elettorali possono scegliere nominativamente gli scrutatori tra coloro che sono iscritti all'albo, e verificato che la legge non indica alcun criterio per la scelta degli scrutatori stessi, dando alla commissione ampia discrezionalità, nella nostra mozione chiedevamo che nell'albo degli iscritti venissero individuate principalmente alcune categorie di persone, e cioè: disoccupati, cassintegrati, soggetti in mobilità, esodati, studenti non lavoratori, pensionati Inps con reddito minimo. Nel testo - aggiunge Lola Berardi - chiedevamo che fosse adottato il principio di rotazione affinché una stessa persona non ricoprisse la carica di scrutatore per più di due tornate consecutive, sia elettorali che referendarie, e si evitasse di nominare più di uno scrutatore per nucleo familiare. Tutto questo in ragione del grave momento di crisi che stiamo attraversando».
La mozione finì all'ordine del giorno della seduta del 21 luglio. «Volevamo fosse discussa con largo anticipo sulla data del referendum, allora previsto per ottobre, proprio per evitare che fossero ipotizzati interessi di alcun genere» aggiunge Lola Berardi. Ma neppure tale accortezza è stata premiata dall'assemblea: la mozione è stata subito rallentata con la richiesta di approfondimenti e i lavori furono poi sospesi senza mai più riprendere quel tema. «Qualcuno della maggioranza obiettò che nei Comuni che avevano adottato il criterio da noi suggerito non si erano avuti risultati confortanti - seguita la Berardi -. A farla breve, la nostra proposta al voto non ci è neppure arrivata e dunque il criterio della selezione degli scrutatori è rimasto lo stesso di sempre, con le conseguenze negative che abbiamo visto in questi giorni. Il M5S che a luglio in aula non aprì bocca sulla nostra mozione, oggi cerca di farla propria con la sola modifica del ricorso al sorteggio. Motivo per il quale con il consigliere Adamo Scurti abbiamo deciso di ripresentare la nostra mozione» ribatte la vice presidente del consiglio comunale Gabriella Lola Berardi. Ma per il 4 dicembre gli scrutatori sono già decisi. Amici e parenti inclusi, a parte quelli che hanno rinunciato per scelta.

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