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Pescara, 25/07/2024
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Data: 22/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sud, per il lavoro sgravi con un tetto

ROMA In tutto 530 milioni, di cui 500 alle Regioni «meno sviluppate», Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e 300 a quelle «in transizione» ovvero Abruzzo, Molise e Sardegna. Annunciata insieme alla legge di bilancio, di cui però non fa parte, la nuova decontribuzione integrale per il Mezzogiorno è ora regolamentata in un decreto del ministero del Lavoro - attualmente all'esame della Corte dei Conti - che ne specifica le modalità di applicazione. Si tratta quindi di una novità che scatterà per via amministrativa, utilizzando fondi europei: questo è il motivo per cui non c'è bisogno di un nuovo passaggio legislativo, visto che appunto le risorse finanziarie sono già disponibili: alla Camera il governo ha dato invece parere negativo ad emendamenti che prevedevano risorse aggiuntive.
IL PIANO
Più precisamente, come ha fatto notare il presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia, i 530 milioni messi in gioco valgono circa un quarto dei complessivi 2,1 miliardi del Piano operativo nazionale Sistemi politiche attive occupazione nell'ambito della programmazione 2014-2020. In questo caso i soldi sarebbero utilizzati tutti in un anno, visto che la misura vale per i lavoratori assunti tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2017.
Ma c'è un'altra novità fondamentale, rispetto all'esonero contributivo generalizzato per le nuove assunzioni applicato nel 2015 e poi in misura parziale nel 2016: stavolta l'agevolazione sarà applicabile nei limiti delle risorse disponibili e dunque dovrà essere autorizzata dall'Inps, che valuterà le domande in ordine cronologico di presentazione.
L'incentivo si rivolge ai datori di lavoro privati che «senza esservi tenuti» assumono due tipologie di lavoratori: giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni e lavoratori dai 25 anni in su che nei sei mesi precedenti non abbiano avuto un impiego regolarmente retribuito. Per entrambe le tipologie viene richiesto che il neoassunto non abbia avuto, sempre in un arco di sei mesi, un rapporto di lavoro con lo stesso datore di lavoro; l'unica eccezione è data dalla trasformazione di un rapporto di lavoro a tempo determinato. Oltre a contratto a tempo indeterminato in senso stretto, l'incentivo vale anche nel caso della somministrazione, dei contratti di apprendistato professionalizzante e del tempo parziale. Sono invece esplicitamente esclusi il lavoro accessorio e quello domestico.
I TEMPI
Il meccanismo di esonero è lo stesso della decontribuzione: dunque niente versamenti dei contributi previdenziali (ma dovranno comunque essere pagati i premi Inail) fino ad un massimo di 8.060 euro l'anno, ridotti in proporzione in caso di rapporto a tempo parziale. L'agevolazione, che dura 12 mesi, dovrà essere fruita entro il 28 febbraio 2019. Questo specifico incentivo all'assunzione però non è cumulabile con altri esistenti; sono inoltre previsti una serie di vincoli per evitare che la novità ricada nella casistica degli aiuti di Stato: tra essi la richiesta che le assunzioni determinino un incremento occupazionale netto.

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