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Pescara, 25/07/2024
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Data: 24/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Preferita la qualità alla quantità». Il direttore Trotta: massimizzate le potenzialità infrastrutturali e di traffico. Il delegato ai Trasporti, D’Alessandro: stiamo recuperando, sono soddisfatto Invito Melilla a fare con me il primo viaggio per Roma, il sogno è una società interregionale

PESCARA «E’ chiaro che sarebbe bello avere un treno veloce ogni ora per Roma, ma bisogna fare i conti con la potenzialità infrastrutturale, con i flussi di traffico e quindi con la scelta strategica trasportistica della Regione che ci chiedeva più qualità che quantità». Marco Trotta è il direttore regionale di Trenitalia,uno dei due interlocutori (l’altro è Rfi) cioé della Regione per la stesura e la realizzazione del nuovo contratto di servizio ramo ferrovie del Tpl (trasporto pubblico locale) che prevede i nuovi orari. Direttore Trotta, perché ci sono tre treni in meno sulla Pescara-Roma (a/r) e non tutti impiegano 3 ore e 22 ’? «Il nuovo orario regionale si basa sui dati di frequentazione dei servizi attuali e dei tempi di percorrenza. Un’altra considerazione vincolante è che la tratta è caratterizzata da un semplice binario. Per cui, abbinando questi elementi, abbiamo cercato di sfruttare al massimo tutte le potenzialità». In sintesi: i bassi flussi di traffico, e quindi dell’utenza e la penalizzazione del binario unico non potevano consentire di fare di più? «In poche parole sì, aggiungendo però la chiara scelta strategica della Regione Abruzzo, che è la nostra contraente, di voler offrire un servizio sicuro e di qualità che fosse sostenibile economicamente e condiviso dal territorio, cioé dai Comuni». La qualità è però riferita solo ai treni più veloci, quelli che impiegano 3 ore e 22’. I tempi degli altri sono improponibili per chi deve viaggiare da Pescara a Roma. «È stata fatta una scelta perché altrimenti su una infrastruttura del genere si sarebbe andati incontro a problemi di altra natura, tecnici e di orario e ci saremmo ritrovati nelle stesse condizioni di prima. La qualità poi si misura anche su altre cose importanti su questa tratta». Quali? «Intanto alcuni treni arrivano direttamente alla stazione di Roma Termini con tutti i benefici che conseguono sulla mobilità cittadina. E poi la puntualità essendo riusciti a inserire i treni di qualità in una fascia oraria in cui è difficilissimo entrare a Roma perché è quella dell’Alta velocità. Nelle ore di morbida, cioé quelle meno trafficate, è chiaro che i servizi siano meno frequenti». Potrà mai essere realizzato il diretto Pescara-Roma in 2 ore 20’? «Gli investimenti sulla rete sono previsti, il programma spetta all’ente Regione. Il problema semmai è un altro: ogni qual volta che viene tolta una fermata il Comune di quella fermata protesta. Il treno per quanto nessuno lo prenda, nessuno lo vuole perdere». Sulla linea Adriatica c’è un problema tra Abruzzo e Puglie: è possibile che non si riesca a creare un treno regionale tra le due regioni? «Si tratta di due contratti di servizio diversi. Occorre pertanto un accordo tra le nostre due contraenti, le Regioni. Noi di Trenitalia siamo disponibili a risolvere i problemi tecnici».

Il delegato ai Trasporti, D’Alessandro: stiamo recuperando, sono soddisfatto. Invito Melilla a fare con me il primo viaggio per Roma, il sogno è una società interregionale

PESCARA «Abbiamo ottenuto che i nostri treni arrivassero prima a Roma Termini senza pagare un euro in più, e abbiamo ottenuto che in Abruzzo s’investissero trenta milioni di euro sulla rete: ebbene sì, sono soddisfatto del nuovo contratto di servizio con Rfi-Trenitalia». Il delegato regionale ai Trasporti, il consigliere Camillo D’Alessandro (Pd), braccio destro del governatore Luciano D’Alfonso, quasi rimane sorpreso dalle critiche sul nuovo orario ferroviario. «Per carità si può fare sempre meglio», aggiunge, «semmai c’è da chiedersi come mai nel passato i treni che provenivano dall’Abruzzo venivano umiliati una volta che entravano nel Lazio peggio di Fontamara». Secondo lei perché? «Perché nessuno è riuscito a riequilibrare la situazione come ha fatto D’Alfonso». Politica. Ma guardi che la critica arriva anche da un vostro alleato di maggioranza. «Lo so, lo so. Invito il deputato Melilla a fare il primo viaggio con me per Roma con il treno delle 3 ore e 22’. E allora potrà farci solo i complimenti». Troppo comodo, che ne dice dei treni che continueranno a impiegarci 5 ore? «Quelli sono treni evidentemente destinati al territorio, a chi si deve spostare tra i comuni. I treni veloci per Roma sono commisurati in particolare alle esigenze dei pendolari. E poi non è detto che più in là gli orari si possano correggere ...» Nel 1970 da Pescara a Roma si impiegavano 3 ore circa. «L’obiettivo è arrivare a 2 ore 20’ grazie agli investimenti infrastrutturali per i quali il governo Renzi ha stanziato 1,5 miliardi». A proposito di pendolari e studenti: sulla linea Adriatica i treni regionali si fermano a Termoli e chi deve andare in Puglia deve aspettare e pagare un altro treno. Perché la politica non si mette d’accordo anche qui? «È un altro mio sogno nel cassetto: una società ferroviaria interregionale. L’impegno è di parlarne con Emiliano, il governatore della Puglia».

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