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Pescara, 25/07/2024
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Data: 24/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Decreto sul post-terremoto 2016. Nuovi fondi al cratere aquilano. Beneficiate le abitazioni già danneggiate nell’aprile 2009 e che hanno subìto anche il sisma recente. Dieci dipendenti dell’ufficio speciale per i comuni minori saranno trasferiti sul Centro Italia

L’AQUILA Stessi incentivi per le abitazioni danneggiate e uguali misure a sostegno delle imprese. Passano, in Commissione bilancio, due emendamenti della senatrice Pd Stefania Pezzopane: i centri abruzzesi inseriti nel nuovo cratere sismico (dopo gli eventi del 24 agosto e del 30 ottobre), usufruiranno della normativa prevista nell’ultimo decreto del governo. Oltre all’indennizzo al 100% delle seconde case, potranno beneficiare dei nuovi fondi anche le abitazioni già danneggiate nel 2009, che hanno subìto il terremoto del 2016. Strappato l’impegno a sostituire, attingendo alle graduatorie del concorsone Ripam, i 10 dipendenti dell’Ufficio speciale della ricostruzione dei comuni, che verranno distaccati nel nuovo cratere. GLI EMENDAMENTI. Il primo emendamento consente alle amministrazioni di rimpiazzare il personale impiegato nei vecchi uffici per la ricostruzione, che verrà dirottato (massimo per 24 mesi), negli Uffici speciali del nuovo cratere. I nuovi uffici speciali avranno a disposizione 50 dipendenti in mobilità dalla pubblica amministrazione, più dieci unità (e non le 20 richieste inizialmente), provenienti dall’Usrc in Abruzzo. «Lavoratori», spiega Pezzopane, «che verranno sostituiti scorrendo le graduatorie del concorsone, evitando il blocco delle pratiche. Una misura discussa a lungo per evitare che il territorio pagasse uno scotto troppo grande». Il secondo emendamento prevede, in caso di danni provocati dalla sovrapposizione di più eventi sismici, l’applicazione delle recenti disposizioni «più organiche e positive». Gli edifici danneggiati nel 2009, che hanno avuto ulteriori problemi con le scosse dei mesi scorsi, potranno beneficiare di nuovi fondi. Norma applicabile anche alle abitazioni i cui lavori erano ancora in corso al momento del terremoto e che hanno subìto ulteriori danni. Al via, da subito, la riparazione delle seconde case anche nei 14 comuni abruzzesi del cratere 2016. ATTIVITÀ PRODUTTIVE. A tutti i commercianti, artigiani e liberi professionisti che hanno dovuto interrompere l’attività spetterà un rimborso forfettario di 5mila euro. Nel terremoto dell’Aquila, nonostante le battaglie, furono riconosciute solo tre mensilità da 800 euro. Il decreto prevede, inoltre, buste paga «pesanti» per i dipendenti degli enti locali che stanno affrontando la fase di emergenza, ai quali non verranno operate trattenute. Approvato, infine, l’ordine del giorno che propone di riprogrammare sul territorio le somme non ancora spese in materia di edilizia scolastica. DECRETO POSITIVO. «Il decreto approvato in prima lettura dal Senato è molto positivo. Contiene una visione strategica e di insieme per affrontare subito e bene la ricostruzione, innovando e facendo tesoro delle esperienze passate». Questo il parere della senatrice Pezzopane, che ha sottolineato «la scelta strategica di risarcire, per intero, le seconde case: un principio sacrosanto per salvare i nostri borghi». IL FRONTE TERAMANO. Tutti i passaggi relativi al varo del decreto sisma e all’individuazione dell’area del cratere sono stati seguiti dal deputato teramano del Pdl Paolo Tancredi. «Nonostante gli impegni nella discussione sulla legge di bilancio», spiega, «ho lavorato insieme agli altri parlamentari abruzzesi per i provvedimenti che interessano i nostri territori». A cominciare dall’inserimento di Teramo nel cratere e poi con l’iniziativa non andata a buon fine in Senato di estenderlo a centri rimasti esclusi come Isola del Gran Sasso e Colledara. Il decreto sta per approdare alla Camera e per Tancredi si tratta di un «buon provvedimento che prevede garanzie per il risarcimento dei danni e fissa gli strumenti per intervenire». Il parlamentare sta anche lavorando per fare in modo che a Teramo venga collocato l’ufficio territoriale per la ricostruzione. «Si tratta di un altro passaggio fondamentale», conclude, «ma l’attività normativa non si limiterà a questi atti: siamo di fronte a un’emergenza che caratterizza un’area vastissima, con centri densamente popolati, che terrà impegnato il parlamento per anni».

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