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Pescara, 25/07/2024
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Data: 25/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Patto Abruzzo-Civitavecchia. Delrio: serve il regolamento. Il ministro frena sulla richiesta della Regione di lasciare l’Autorità di Ancona per quella laziale. Forza Italia grida alla bocciatura. D’Alessandro: siamo in corsa, è tutto previsto nel decreto

PESCARA Continua il tiro alla fune tra governo e Regione sulla richiesta firmata dal governatore Luciano D’Alfonso di trasferire i porti abruzzesi dall’Autorità di Ancona, dove sono stati inseriti dalla riforma delle Autorità portuali, a quella di Civitavecchia. Una richiesta che ha l’appoggio delle principali associazioni datoriali abruzzesi e l’assenso della stessa Regione Lazio, avanzata con l’obiettivo di costruire un sistema intermodale integrato Tirreno-Adriatico per le merci e i passeggeri. Ieri Forza Italia ha diffuso il contenuto di una lettera nella quale il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio comunica al presidente della Regione D’Alfonso che la richiesta non è praticabile perché, “non sembra che vi siano le condizioni per il trasferimento dei porti abruzzesi di Pescara e Ortona dall’Autorità portuale di Sistema portuale del mare Adriatico centrale all’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro-settentrionale, data anche la mancanza di contiguità dei porti in parola”. Una frase che sembra chiudere ogni discorso. E infatti i consiglieri regionali forzisti Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri parlano di «bocciatura del progetto». Ma Delrio aggiunge anche, due righe dopo, che “alla luce degli accordi tra le due Regioni”, il passaggio potrebbe essere riconsiderato in sede di stesura del regolamento attuativo del decreto. Le due cose si tengono, perché è la stessa riforma a prevedere, nel regolamento, la richiesta di passaggio di sede d’autorità. E infatti Delrio, l’11 novembre scorso (un paio di giorni prima che la lettera arrivasse in Regione) aveva dichiarato durante la visita alla Sevel di Atessa, davanti a 41 sindaci, a molti imprenditori e allo stesso d’Alfonso:« I porti di Ortona e Vasto sono una grande realtà e vanno messi in collegamento stretto con il Tirreno, con cui ha una vocazione al lavoro. Rafforzeremo queste collaborazioni istituzionali». Tutto sta ora decidere che cosa si intenda per collaborazione. Per Camillo D’Alessandro, consigliere regionale con delega ai trasporti: «Da un lato Delrio cristallizza l'attuale situazione prevista dal decreto, per cui i porti sono sotto la giurisdizione di Ancona, tanto è vero che D'Alfonso ha già espresso parere favorevole (ovvero l’intesa) sulla nomina del nuovo presidente dell'Autorità portuale di Ancona. Ciò garantisce il perfetto funzionamento delle attività amministrative in capo ai porti. Dall'altro lato il ministro rimanda la possibilità dell'accoglimento dell'istanza di Abruzzo e Lazio per il passaggio dei porti abruzzesi all'autorità portuale di Civitavecchia all'approvazione del regolamento, come previsto nel decreto, che disciplinerà le modalità di passaggio dei porti da una autorità all'altra. La vera novità è che oggi la Conferenza delle Regioni ha istituito il tavolo tecnico tra Regioni e ministero per la definizione di tale regolamento. Siamo dunque tuttora in corsa». Il passaggio di Autorità è molto atteso in Abruzzo e Lazio ed è ritenuto strategico per lo sviluppo dei due scali. Spiega Antonio Nervegna, estensore con Euclide Di Pretoro dello studio base sul corridoio Tirreno-Adriatico: «Il porto non è più una singolarità, ma un funzione. Nel nostro caso, Pescara, Ortona e Civitavecchia sono funzioni del servizio intermodale Tirreno-Adriatico e del secondo corridoio Mediterraneo Barcellona-Civitavecchia-Ortona-Ploce. Ma l’Italia ha bisogno di questi corridoi», insiste Nervegna, «anche per dare un’occasione di sviluppo alle zone interne tra i due mari, altrimenti destinate a spopolarsi».

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