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Pescara, 25/07/2024
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Data: 25/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Porti sotto Civitavecchia, Delrio frena

Frenata istituzionale sul passaggio dei porti abruzzesi sotto l'Autoritą portuale di Civitavecchia. Lo rivela una lettera ricevuta in Regione il 16 novembre scorso nella quale il ministro Graziano Delrio dice al governatore D'Alfonso: «Caro Luciano, desidero rappresentarti come, allo stato, non sembra che vi siano le condizioni per il trasferimento dei porti abruzzesi di Pescara e Ortona dall'Autoritą portuale di sistema portuale del mare Adriatico centrale all'Autoritą di sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale, data anche la mancanza di contiguitą dei porti in parola». Parole che il ministro ha ribadito ieri mattina a Civitavecchia alla cerimonia per la posa della prima pietra del Rome Cruise Terminal affidato ai colossi Costa, Royal Caribbean e Msc.
La notizia ha subito scatenato gli attacchi dell'opposizione sia a livello regionale (per voce di Mauro Febbo) che a livello cittadino ad Ortona (con Tommaso Cieri). Camillo D'Alessandro, consigliere regionale delegato a Infrastrutture e trasporti, sottolinea le ultime righe della lettera di Delrio per controbattere: «Il ministro rimanda la possibilitą dell'accoglimento dell'istanza di Abruzzo e Lazio per il passaggio dei porti abruzzesi all'autoritą portuale di Civitavecchia all'approvazione del regolamento, come previsto nel decreto, che disciplinerą le modalitą di passaggio dei porti da una autoritą all'altra» ha detto D'Alessandro, anticipando un altro aspetto importante: «La vera novitą č che la conferenza delle Regioni ha istituito il tavolo tecnico tra Regioni e ministero per la definizione di tale regolamento. Siamo dunque tuttora in corsa». In piena sintonia Antonio Nervegna, consulente regionale in materia di porti: «La trasversalitą dei collegamenti č un progetto di sviluppo che darebbe nuovo impulso alla nostra economia. Quella di Civitavecchia č la nostra strada e contiamo di portare a compimento l'intesa tra le due regioni». Nervegna ipotizza ovvero teme anche presunte alleanze tra Ancona e Livorno che risulterebbero in concorrenza con il progetto Lazio-Abruzzo, «ma in Italia si possono prevedere fino a tre trasversali». Dunque c'č posto per tutti. Ancona permettendo.

PARTITA APERTA Insomma, il finale della storia dipende solo e soltanto dalla politica e quindi dal peso che l'Abruzzo saprą far valere a Roma. Il ministro non ha facoltą di fermare un'intesa prevista dalla riforma del sistema portuale, peraltro gią sottoscritta dai presidenti delle due regioni. Ma č anche vero che la frenata di Delrio riguardo al passaggio dei due porti abruzzesi sotto Civitavecchia potrebbe suonare alle orecchie del governatore laziale Nicola Zingaretti come un malcelato invito a non premere troppo sull'acceleratore. Una strategia voluta magari per togliere tensioni a Rodolfo Giampieri, presidente dell'Authority di Ancona, messo a sua volta sotto pressione dalla sua controparte politica proprio per la possibile perdita degli scali marittimi di Ortona e Pescara. Ma queste sono solo congetture. Di sicuro la sortita di Delrio sembra contraddire lo spirito della riforma, voluta non per alimentare localismi ma al contrario per fare sistema: motivo per il quale l'Abruzzo continuerą a fare del tutto per sancire l'intesa con il Lazio e Civitavecchia.


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