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Pescara, 25/07/2024
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Data: 25/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sanità, risparmi più alti del previsto tesoretto sotto l'albero della Regione

L'AQUILA In attesa della conferma dei dati, e dunque con un atteggiamento assolutamente prudenziale, la Regione potrebbe chiudere il 2016 con un inatteso tesoretto di 25 milioni che arriva proprio dal comparto più delicato, quello della sanità. E' quanto si evince dalla sintesi del conto economico relativo al terzo trimestre 2016 con proiezione, dunque, alla chiusura dell'anno. La Regione aveva firmato un accordo con il Governo in base al quale si prevedeva una chiusura a -37,9 milioni di euro da identificare come risultato economico finale. Una perdita di esercizio sostenibile in ogni caso con altre risorse di bilancio.
La novità sta nel fatto che la proiezione al terzo trimestre parla di una perdita di soli 12,9 milioni di euro. Ci sarebbe, dunque, un inatteso surplus di oltre 25 milioni. Se tutto fosse confermato si tratterebbe di un andamento al di sopra delle più rosee previsioni. Allo stato dell'arte, in attesa del consuntivo, sembrerebbe dunque funzionare al meglio la riorganizzazione interna dei costi messa in campo dalle varie aziende sanitarie. Il sistema sanità regionale potrebbe dunque chiudere il 2016 senza perdite.

VOCI Per quanto riguarda le altre voci, il conto economico relativo al secondo trimestre 2016 evidenzia, rispetto allo stesso periodo 2015, maggiori costi per quanto riguarda i prodotti farmaceutici (+11,2 milioni), altri beni e servizi (7 milioni) e prestazioni da privati (+10,9 milioni). Si evidenzia, invece, una riduzione della voce farmaceutica convenzionata (-2 milioni di euro).
Nel frattempo, sempre in tema di conti, la giunta regionale ha approvato ieri la proposta di legge sul rendiconto generale per l'esercizio 2013. Il documento - che ora sarà portato all'esame del consiglio - è il risultato di un percorso amministrativo in cui la Corte dei Conti, attraverso il cosiddetto giudizio di parifica, ha effettuato il riscontro dei contenuti di tutti i documenti legati al rendiconto stesso. «Proprio tenendo conto delle osservazioni sollevate dalla Corte - spiega l'assessore al bilancio Silvio Paolucci - la giunta regionale ha ritenuto opportuno adeguarsi alle sue indicazioni per evitare, per ragioni di economicità amministrativa, che una eventuale sentenza della Corte Costituzionale (a cui nel frattempo la Sezione Regionale della Corte dei Conti si è rivolta), in senso sfavorevole alla Regione, potesse comportare una riapertura dei rendiconti successivi approvati nel frattempo, rallentando il riallineamento dei documenti all'ordinario ciclo di bilancio».
Il rendiconto 2013, dopo le rettifiche apportate, evidenzia un disavanzo complessivo pari a 770 milioni di euro, 235 milioni in più rispetto alla prima stesura dell'agosto dello scorso anno. L'aumento è in gran parte legato (per un ammontare di 174 milioni), all'accantonamento dell'importo dell'anticipazione di liquidità, che per effetto delle nuove disposizioni normative, trova copertura e ripiano nei limiti delle rate annuali di ammortamento della stessa anticipazione di liquidità (in trent'anni dal 2013). «Va precisato - conclude l'assessore - che la gestione 2013 non è figlia di questa attuale compagine governativa, ma di quella precedente, che al termine del proprio mandato amministrativo aveva approvato esclusivamente i documenti contabili di rendicontazione fino all'anno 2011».

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