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Pescara, 25/07/2024
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Data: 27/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
La morte di Fidel Castro - Morto Castro Cuba piange. Cremato il corpo, nove giorni di lutto sull’isola. Aveva 90 anni. Obama: «Giudicherà la Storia»

ROMA «Condannatemi pure, la Storia mi assolverà». Chissà se Fidel Castro avrebbe scelto queste sue parole pronunciate a 27 anni davanti al tribunale che lo condannava per l’assalto alla Moncada come epitaffio. Il Lider Maximo della rivoluzione cubana è morto ieri a 90 anni, dopo quasi mezzo secolo passato alla guida assoluta della piccola isola caraibica che ha sfidato gli Stati Uniti. «Con profondo dolore vi informo che il comandante in capo della rivoluzione cubana è morto, Hasta la victoria siempre», lo scarno comunicato che un commosso Raul Castro, il fratello più giovane al quale aveva lasciato il potere nel 2006, dopo l’operazione allo stomaco, ha letto alla tv pubblica. Fidel è stato cremato rispettando le sue volontà. I funerali solenni si terranno il 4 dicembre, dopo nove giorni di lutto nazionale. L’urna attraverserà l’isola per quattro giorni e poi sarà sepolta a Santiago de Cuba, la sua città natale dove germogliò la rivoluzione con l’assalto alla caserma Moncada del 26 luglio del 1053. E anche l’addio a Castro sarà occasione per l’eterna sfida tra Fidel e il Che le cui spoglie furono riportate a Cuba nel ’97, seppellite tra i pianti e i pugni chiusi di una folla immensa. Ammirato da molti come mito della rivoluzione, odiato da altrettanti come un tiranno brutale che ha sepolto velocemente il sogno giovanile di portare dignità e prosperità a Cuba per instaurare un regime che ha incarcerato dissidenti politici e minoranze, Fidel è stato certamente uno dei leader più carismatici del novecento. E già oggi i grandi della terra sono divisi sul giudizio complessivo. A Miami la notizia della sua morte è stata salutata dai festeggiamenti in strada degli esuli cubani. E molto diverse sono state le parole di Barak Obama e di Donal Trump. «Tendiamo la mano con amicizia al popolo cubano, la storia giudicherà l’enorme impatto di questa singolare figura sulla gente e sul mondo intorno a lui», ha detto Obama, ricordando di aver lavorato con l’Avana per «lasciarci il passato alle spalle». Durissimo il neo presidente Trump che ha definito Castro «un dittatore brutale che ha oppresso il suo popolo», assicurando che la sua amministrazione farà di tutto per riportare Cuba alla prosperità e alla libertà. Significativo il telegramma del Papa, artefice del disgelo con Cuba che ha portato alla fine dell’embargo nel 2015 che ha espresso a Raul «dolore per la triste notizia». A Cuba l’era di Fidel era già finita da tempo. Raul che è stato con il Che e con Fidel tra i ribelli del ’59, governa l’Avana dal 2006. Prima in coabitazione con il fratello maggiore, poi da solo. Fidel in questi anni ha dissentito da molte «aperture» di Raul, contestando anche il dialogo con Obama. Raul ha 85 anni. Ha promosso un lungo processo di liberalizzazioni economiche e una perestroika alla cubana. Un percorso lento che ora dovrà vedersela con Trump.

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