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Data: 27/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Metalmeccanici, ok al nuovo contratto. Aumento medio a regime di 92 euro. Dopo 8 anni torna a firmare la Fiom. Referendum tra i lavoratori a dicembre. Quasi il 40% dell’importo sarà in polizze sanitarie, previdenza integrativa, formazione e benefit. Imprese e sindacati: una svolta

ROMA Un contratto apripista, con un impianto nuovo che punta non solo alla tutela del potere d’acquisto, ma massimizza tutte quelle voci che - sfruttando le varie opportunità legislative - portano vantaggi ai lavoratori senza appesantire in modo insostenibile in un periodo di vacche magre i conti dell’impresa. Al quarto giorno di trattativa no-stop i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese hanno firmato l’ipotesi di intesa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, da sempre considerato la madre di tutti i contratti nel settore privato. Sono coinvolti oltre un milione di lavoratori. Ora per la firma definitiva l’accordo - che sommando tutte le voci a regime vale una bella sommetta, ben 92,68 euro - verrà sottoposto nei prossimi giorni agli organi direttivi di Federmeccanica e Assistal e, tra il 19 e il 21 dicembre, al voto dei lavoratori. Ma nessuno ha dubbi sull’esito positivo. Per una serie di ragioni. La prima: stavolta - e non accadeva da 8 anni - a livello sindacale hanno firmato tutti, anche la FiomCgil. E tutti considerano il punto di arrivo di questa lunga trattativa (13 mesi, 20 ore di sciopero e mobilitazioni varie) ottimo. Susanna Camusso, leader Cgil usa proprio questo aggettivo: «È un’ottima notizia». Landini (Fiom) spiega: «Unisce le esigenze e i bisogni dei lavoratori». Stessa convinzione in casa Cisl, dove il numero uno Annamaria Furlan dice che l’accordo dimostra come lavoro e impresa possono «camminare insieme per trovare le soluzioni più adeguate alla crescita del Paese». Il leader Fim, Marco Bentivogli, arriva a parlare di «accordo storico». Clima di grande soddisfazione anche in Uil con il segretario Carmelo Barbagallo che definisce il risultato «uno degli eventi sindacali più importanti dell’anno», e il numero uno Uilm, Rocco Palombella, che sottolinea come l’intesa «restituisca valore al primolivello ».
IL VESTITO SU MISURA A loro volta le imprese esultano. Il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi, parla di «miracolo», di «svolta» e di «benchmark di riferimento per tutta l‘industria del Paese ». Angelo Carlini, Presidente di Assistal, sottolinea il «collegamento chiaro e forte tra salari e produttività ». Un punto, quest’ultimo, che - anticipa Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria per le relazioni sindacali - sarà rivendicato dagli industriali anche per la più ampia riforma del modello contrattuale, così da esaltare la flessibilità per soddisfare «le diverse esigenze» e somigliare sempre più a «un vestito su misura».
SANITÀ E PENSIONI A regime (il contratto vale per il periodo 2016- 2019) l’aumento sarà di 92,68 euro al mese. Non si tratta però di una cifra cash tutta in busta paga, ma della risultante di varie voci comprese quelle relative al welfare aziendale e alla formazione. Nel dettaglio in busta paga a regimeandranno 51,7 euro come recupero al 100% dell’inflazione da verificare ex post (archiviato quindi il decalage proposto inizialmente dalle imprese, ma le tranche relative saranno erogate a giugno e non a gennaio); 7,69 euro è la quota formazione che sarà pagata al lavoratore nel caso l’azienda non la faccia in proprio; 33,29 euro sono in welfare. In quest’ultima voce ci sono 12 euro per assistenza sanitaria integrativa estesa a tutti i familiari (anche di fatto) a partire da ottobre 2017 (il costo aziendale è di 156 euro annui a dipendente); 7,69 euro per la previdenza complementare a carico dell’azienda (il cui contributo passa dall’1,6% al 2% della retribuzione); 13,6 euro salario non tassato (da giugno del 2017 ci saranno 100 euro di benefit esentasse, che diventeranno 150 nel 2018 e 200 nel 2019).Amarzo del prossimo anno in busta paga comparirà un bonus di 80 euro lordi, una sorta di indennizzo per il 2016. Restano gli scatti di anzianità (con gli incrementi retributivi individuali riconosciuti dal gennaio 2017 e gli elementi fissi collettivi della retribuzione eventualmente previsti dalla contrattazione aziendale successiva, assorbibili). I premi di risultato aziendali inoltre saranno totalmente variabili.

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