Rush finale per la definizione dell’accordo sui rinnovi contrattuali nel pubblico impiego. L’appuntamento è per mercoledì 30 novembre. È questa la data della convocazione spedita dalla ministra della P.a, Marianna Madia, ai leader di Cgil, Cisl e Uil. La bozza d’intesa che il governo sta limando per recepire in qualche modo le richieste dei sindacati è di tre pagine. Non un trattato quindi, ma sono tutte parole che pesano. Si parla di riequilibrare il rapporto tra legge e contratto a favore di quest’ultimo in tutti i comparti, inclusa la scuola, di un incremento di 85 euro privilegiando le fasce di reddito più basse e di una riorganizzazione delle amministrazioni che punta su flessibilità degli orari, welfare aziendale, conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Non manca il riferimento alla valutazione, con l’impegno a contrastare comportamenti di abuso e a tenere d’occhio le presenze. Da qui si parte, ma le proposte “emendative” dei sindacati sono a doppia cifra. Se sarà accordo o meno, tra tutti o no, si capirà solo mercoledì, in ritardo rispetto alla tabella di marcia che voleva già ieri l’incontro.