PESCARA Ogni giorno 9.940 auto, che scaricano nell’aria decine di metri cubi di sostanze inquinanti, invadono viale Regina Margherita, una delle strade più «in» del centro di Pescara. I residenti sono arrivati all’esasperazione, temono per le loro condizioni di salute, in particolare per quelle di bambini e anziani, soggetti più deboli e maggiormente esposti agli effetti deleteri dello smog. Per questo dopo aver più volte sollecitato, invano, il Comune ad intervenire, ora sono tornati alla carica e hanno presentato un esposto, indirizzato al prefetto Francesco Provolo, al sindaco Marco Alessandrini, agli assessori alla mobilità e all’ambiente Stefano Civitarese e Loredana Scotolati e all’Arta, per richiedere misure immediate di contenimento del traffico e una centralina che tenga sotto controllo ogni giorno la qualità dell’aria. L’esposto è stato presentato a nome dell’associazione «Tutela ambiente e vita per viale Regina Margherita e dintorni» e sottoscritto dalla presidente Maria Laura Floridi, ma è stato curato e dall’avvocato Patrizio Cipriani, leader storico delle battaglie portate avanti anche in passato dai residenti. Secondo il legale, la situazione sarebbe peggiorata dopo la decisione adottata dall’amministrazione comunale, l’anno scorso, di cambiare il senso di marcia alla strada. Ciò avrebbe causato addirittura il raddoppio della quantità di traffico e, di conseguenza, un forte aumento dell’inquinamento. A sostegno di questa tesi, i residenti citano uno studio condotto dal Centro di monitoraggio e gestione stradale, l’organo istituito l’anno scorso dal Comune per controllare i flussi di traffico nelle strade. Nel rapporto finale del luglio scorso, risulterebbe un afflusso medio giornaliero di 9.940 veicoli lungo viale Regina Margherita, contro i 4.811 registrati prima dell’inversione del senso di marcia. «L’ordinanza sindacale, numero 307, del 2015, per l’inversione del senso di marcia su viale Regina Margherita», spiega Cipriani, «ha determinato un notevole incremento del flusso veicolare da nord e poi su via Fabrizi, consentendo l’attraversamento del centro, invece di calmierarlo o scoraggiarlo. Tutto questo in conflitto con gli obiettivi di miglioramento delle condizioni di viabilità e ambientali e non tenendo conto delle modifiche dei flussi veicolari derivanti dalla chiusura della strada alternativa a corso Vittorio Emanuele e dalla chiusura del senso di marcia nord-sud sul medesimo Corso». Lo stesso rapporto del Centro di monitoraggio e gestione stradale, ricorda Cipriani, conferma questo peggioramento. «Indubbiamente», si legge in un passaggio del documento reso noto dall’avvocato, «l’eliminazione del senso unico contrapposto su viale Regina Margherita, con la creazione di una continuità circolatoria nord-sud sulla strada, che va ad integrare quella sud-nord già operata su corso Vittorio, ha fatto aumentare il traffico passante sulla via, raddoppiandolo. Il volume di traffico rimare all’interno della soglia di capacità ambientale, inferiore agli 11mila veicoli al giorno. Indubbiamente, nell’ora di punta del mattino (8-9) il limite viene superato con un flusso fino ad oltre 900 veicoli l’ora». Da qui, la grossa preoccupazione dei residenti. «L’inquinamento derivante dall’incremento del volume di traffico urbano», fa presente Cipriani nell’esposto, «è destinato ad incidere negativamente sulla salute dei cittadini che risiedono e comunque passeggiano sulla predetta via e ciò in violazione delle norme nazionali e comunitarie in materia». Secondo i residenti, ora con l’arrivo delle festività natalizie e il conseguente aumento del traffico, la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente nella strada. Finora, l’unica cosa che gli abitanti di viale Regina Margherita sono riusciti ad ottenere dal Comune, tramite un ricorso accolto in parte dal Tara febbraio, è il ripristino della Zona a traffico limitato (Ztl) il sabato pomeriggio. Ma non basta. Da qui, la richiesta di misure da adottare urgentemente: una Ztl permanente (e non solo quindi il sabato e la domenica come adesso), da viale Muzii a via Foscolo; maggiori controlli ai varchi della Ztl; nuovi interventi per ridurre il traffico; e una centralina dell’Arta per controllare l’inquinamento.
E le centraline Arta segnalano ancora le polveri alle stelle. Giovedì scorso un’altra giornata nera per l’inquinamento. Superati i limiti a Villa del Fuoco, valori alti anche in centro.
PESCARA Le micropolveri, chiamate in gergo tecnico Pm10, continuano a far registrare superamenti dei limiti. Gli ultimi dati resi noti dall’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), riferiti a giovedì scorso, indicano di nuovo valori alle stelle. In particolare in via Sacco, strada ad alto scorrimento nel quartiere periferico di Villa del fuoco. La centralina ha segnalato durante la giornata 58 microgrammi per metro cubo, contro il limite massimo di 50 consentito dalla legge per la sicurezza della popolazione. Valori alti, ma comunque al di sotto del tetto massimo, sono stati registrati in una delle altre due zone di Pescara sotto controllo con le centraline ancora in funzione, ossia nella centrale via Firenze con 46 microgrammi. Mentre non è stato dichiarato il dato all’altezza del teatro D’Annunzio, sulla riviera di Porta Nuova. Sfiorati i limiti anche a Montesilvano con 47 microgrammi. Così, ancora una volta, il giudizio espresso dai tecnici Arta sul loro sito, in merito alla qualità dell’aria, è disarmante: pessima in via Sacco, scadente nelle altre zone controllate. Decisamente più allarmanti i dati registrati venerdì della settimana scorsa, quando tutte le centraline avevano indicato superamenti dei limiti del Pm10, ossia delle micropolveri con diametro inferiore a 10 micron. Si passava da 56 microgrammi per metro cubo nella zona del teatro D’Annunzio, a 59 di via Firenze, fino a ben 72 di via Sacco. Così, dopo una breve pausa durata solo pochi giorni, la situazione dell’inquinamento è di nuovo peggiorata. E mercoledì scorso i valori sono tornati ad essere di nuovo alti. Più precisamente, 40 microgrammi in via Firenze e al teatro D’Annunzio, 47 in via Sacco. Ed è proprio via Sacco che risulta in testa alla classifica delle zone più inquinate della città. Per 17 giorni, dall’inizio dell’anno fino a giovedì scorso, sono stati superati i limiti del Pm10. Seguono via Firenze con 10, dove si sono registrati anche due superamenti del Pm2,5, ossia le polveri ancora più fini con un diametro di 2,5 micron, e una del biossido di azoto; il teatro D’Annunzio, con 8 sforamenti del Pm10 e uno del Pm2,5. Le altre strade, che in passato sono risultate spesso fortemente inquinate, come viale D’Annunzio, viale Bovio e piazza Grue, non vengono più controllate da diversi mesi. Il Comune, forse per risparmiare sui costi di manutenzione delle centraline, ha ritenuto sufficiente far controllare dall’Arta solo tre zone della città. Ma, nei giorni scorsi, l’assessore all’ambiente Loredana Scotolati ha preannunciato la firma di una convenzione tra Comune e Cetemps, centro di eccellenza dell’Aquila per il controllo della qualità ambientale, per estendere i rilevamenti dello smog su altre strade. Per quanto riguarda la lotta allo smog, il Comune conta per il momento di ripristinare le domeniche ecologiche e di adottare delle agevolazioni per consentire ai cittadini di sostituire le vecchie caldaie da riscaldamento.