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Pescara, 25/11/2024
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Data: 27/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
I nomi eccellenti emersi dalle intercettazioni sugli appalti a Cerchio. L’assessore regionale Di Matteo e il consigliere Berardinetti hanno chiesto un incontro con i Pm per capirne di più sulle accuse

La bufera giudiziaria che ha colpito la maggioranza di centrosinistra che governa la Regione nell’inchiesta sugli appalti per il rifacimento degli impianti sciistici di Pescasseroli, Cappadocia ed Ovindoli, non sembra preoccupare più di tanto il presidente D’Alfonso. Anche i due politici coinvolti, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Donato Di Matteo e il consigliere regionale di Regione Facile, Lorenzo Berardinetti, presidente della commissione agricoltura e sindaco del comune marsicano di Sante Marie, si sentono tranquilli. «Tramite i nostri legali abbiamo chiesto un incontro con i magistrati anche per capire di che cosa siamo accusati» hanno ribadito più volte. Nell’atto che è stato inviato dalla Procura viene indicato il reato ma sulla materia di indagine non trapelano dettagli. I due nomi eccellenti sono usciti allo scoperto con il supplemento di indagini richiesto dai magistrati Maurizio Cerrato e Roberto Savelli. I Pm hanno motivato la richiesta di proroga precisando che entro il termine previsto (22 novembre) le indagini preliminari non si sarebbero potute concludere. Pur essendo state compiute attività di rilievo la complessità della vicenda rende necessario ulteriori e approfondite indagini volte al vaglio dell’imponente materiale probatorio raccolto.
L’INDAGINE Ma di che cosa si tratta? Il filone di indagini è quello che ruota intorno al sindaco di Cerchio, Gianfranco Tedeschi, per i lavori al palazzo comunale e al paese, ma durante le intercettazioni gli inquirenti hanno appreso che si parlava anche degli appalti degli impianti sciistici di Pescasseroli, Cappadocia e Ovindoli. Sono le tre gare d’appalto finite nel mirino della Procura di Avezzano che hanno ricevuto un finanziamento complessivo di circa 12 milioni. In particolare, 5 milioni per Ovindoli, 3,2 milioni per Cappadocia e circa 3 per Pescasseroli, questi ultimi due finanziamenti affidati dalla precedente amministrazione di centrodestra. Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile dell’Aquila, diretta da Gennaro Capasso, hanno già coinvolto l’ex sindaco di Ovindoli, Pino Angelosante; l’ex vice sindaco, Marco Iacutone; l’attuale sindaco di Pescasseroli, Anna Nanni; l’ex primo cittadino di Cappadocia, Lucilla Lilli, che si è dimessa dall’incarico da qualche settimana, e l’attuale sindaco di Cerchio, Tedeschi. Risulta indagato anche l’amministratore della Monte Magnola Impianti srl, Massimiliano Bartolotti. A Cappadocia è indagato anche il responsabile unico del procedimento per il rifacimento degli impianti sciistici, Dino Pignatelli. Coinvolto nella vicenda, sempre secondo la Procura, un altro imprenditore locale, Mario Rosci, e in un altro filone d’indagine, Rosci, insieme a un altro imprenditore, Roberto Ridolfi. L’assessore regionale Donato Di Matteo e il consigliere, Lorenzo Berradinetti, tramite gli avvocati Della Rocca e Verdecchia hanno fatto sapere di «non aver ricevuto alcun avviso di garanzia e che la richiesta di proroga delle indagini costituisce un atto formale del procedimento e non presuppone l’esercizio dell’azione penale e la propria estraneità». Camillo D’Alessandro, consigliere del Pd e Marco Rapino, segretario regionale invece sono «certi che la loro estraneità sarà confermata e confidano totalmente nell’operato della procura e dei titolari l’attività di indagine per il lavoro di accertamento in corso».

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