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Data: 28/11/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Qualità della vita, il crollo di Roma Trento cede il primato a Mantova

ROMA La crisi della Capitale è raccontata da due numeri: 88, la posizione nella classifica sulla Qualità della vita stilata da Italia Oggi-Università La Sapienza; 19, i gradini percorsi all'indietro rispetto al 2015, segnale di una situazione che va peggiorando in modo evidente, raccontata da decine di indici incrociate dai ricercatori e confermata dalla percezione dei romani. Ancora: Roma deve anche prendere atto del fatto che Milano è assai più in alto in questa graduatoria, al cinquantaseiesimo posto, campanello d'allarme su quanto stia arrancando la Capitale nella eterna sfida con il capoluogo lombardo. Altri flash: nelle prime tre posizioni ci sono città dimensioni medio-piccole - Mantova, Trento e Belluno -, nelle ultime tre è rappresentato il sud: nel gradino più basso c'è Crotone, dietro a Siracusa e a Napoli.

DA PERUGIA IN SU Ma la classifica sulla qualità della vita fotografa anche un paese diviso in due: basti pensare che le prime venti città in cui si vive meglio rappresentano solo regioni del centro-nord, vale a dire Marche (una), Toscana (una), Emilia-Romagna (quattro), Veneto (quattro), Friuli-Venezia Giulia (tre), Lombardia (tre), Trentino-Alto Adige (due), Piemonte (due). Guardando la mappa disegnata dai ricercatori, emerge una Italia del centro-nord (ma dalla provincia di Perugia, che è ventinovesima, in su) che va bene, una del sud in caduta libera; sofferenza però anche in parte del nord-ovest.
E poi c'è Roma. Quali sono i punti deboli della Capitale? Non ci sono neanche troppe sorprese. Ad esempio, stando a questi dati, Roma è tra le città meno sicure d'Italia, visto che alla voce criminalità è addirittura al 106esimo posto (nel 2015 era al 102esimo) su 110 province (all'ultimo c'è Rimini, che paga una delinquenza molto presente nei mesi estivi, quando la popolazione si moltiplica per le presenze turistiche). La Capitale va male sul fronte dei reati contro la persona (102 esima posizione), contro il patrimonio (posizione 106), omicidi volontari (82), violenze sessuali (95), droga (penultimo posto). Nessuno ne sarà sorpreso, ma Roma va male anche per numero di scippi e borseggi (è alla posizione 107, vale a dire la quartultima, solo Bologna, Milano e Rimini vanno peggio) e furti d'auto (104).
Un altro indicatore che manda in affanno Roma è quello dell'ambiente: è all'84esimo posto, a causa soprattutto della concentrazione di biossido di azoto (105), carenza del verde pubblico (73) e raccolta differenziata (72). Peggiorano i servizi scolastici, in cui Roma perde sette posizioni, mentre - ma i numeri forse andrebbero interpretati perché la vita quotidiana racconta altro - segnali positivi da servizi sanitari (decimo posto) e utilizzo del trasporto pubblico (quinto posto).

IL PATTO E poi un dato più di tutti testimonia la crisi dei romani: il tenore di vita è tra i più bassi, in posizione 103, con un calo sensibile rispetto al 2015 quando era alla casella 94. Cosa sta succedendo? Virginia Raggi, sindaco di Roma, parla di «problemi ereditati» e rilancia: «Roma è crollata nella classifica per la qualità della vita. Questo dato mortifica i romani e la città ma è indubbio che la classifica certifica problemi reali che stiamo affrontando in questi primi mesi di lavoro. Una eredità sulla quale influiscono le tristi vicende di Mafia Capitale, ma anche i tagli del Governo agli enti locali che hanno inginocchiato non solo la nostra ma tutte le città italiane. Ci aspettiamo che il Governo stipuli un Patto per Roma, così come ha già fatto per Milano: i romani lo attendono. Noi intanto non ci fermiamo e lavoriamo per la città». Ma dal Pd ribattono: «Roma precipita nella classifica della qualità della vita e la sindaca Raggi, al posto di occuparsi della città, perde tempo prestandosi alle campagne di Grillo, bloccando ogni possibile opera o progetto e inciampando su nomine di impresentabili».

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