Prendi un Frecciarossa e paghi due. Due pernottamenti: o prendere o lasciare. Ma la Regione Abruzzo esulta, evviva evviva: il Frecciarossa è tornato, per andare a Milano da Pescara non saremo più costretti a faticosi cambi con la valigia in mano, o a interminabili viaggi su Freccebianche o Intercity, evviva, avevano ragione loro, il presidente Luciano D’Alfonso e il fido Camillo D’Alessandro, staffisti insultanti compresi nel p(r)ezzo. Insomma, tanto hanno fatto e tanto hanno detto che alla fine Trenitalia ha ripristinato il treno superveloce (insomma, non esageriamo: il treno rosso che non corre certo sui binari dell’Alta velocità che ci sono solo da Bologna a Milano, ma che ci fa guadagnare rispetto al Frecciabianca dieci minuti dieci di viaggio).
E chi a settembre aveva azzardato cattivi pronostici (compreso Maperò), dopo aver letto un comunicato della Cna e dopo aver verificato che era scomparso dal sito Trenitalia, ipotizzando che il Frecciarossa addio non sarebbe più arrivato in Abruzzo, passando così attraverso le forche caudine dei fedelissimi del presidente, chiede venia. In questi giorni il Freccia Rossa è riapparso e da metà dicembre in poi è possibile anche prenotare.
Una vittoria per l’Abruzzo? No, una vittoria per Milano: per gli operatori turistici e commerciali di Milano e della Lombardia, non certo per noi.
Ed ecco perchè. Hai da fare a Milano e vuoi risolvere tutto in un giorno? Magari col treno superveloce ce la fai. Illusione: è impossibile. Impossibile perché c’è un solo Frecciarossa che parte da Pescara: non la mattina presto ma la sera alle 18.48 e che arriva a Milano alle 22.50. Quindi se hai da fare al mattino, come è normale che sia, dovrai mettere in bilancio, sia in termini di tempo che in termini economici, un pernottamento.
Poco male: la mattina dopo ti metti al lavoro, sbrighi tutto quello che hai da fare e magari a metà pomeriggio, quando anche Milano si ferma, riparti. Possibile, certo: ma non col Frecciarossa. L’unico che c’è direzione Abruzzo riparte la mattina alla 7.45: insomma arrivi a Milano la sera alle 22.50 e riparti il giorno dopo alle 7.45: un treno così è riservato manco a chi a Milano ha l’amante, una notte e via. Per il resto, se vuoi utilizzarlo per sbrigare lavoro, visite mediche, shopping eccetera eccetera, devi mettere in bilancio non una ma ben due notti di albergo.
Invece, per i milanesi che vengono a Pescara, è comodissimo: partono alle 7.45 e tornano a casa alle 22.50.
Chi non salta milanese è. Appunto: a saltare e ad esultare sono proprio loro, i politici abruzzesi, presidente della Regione e consigliere delegato che a casa hanno riportato soltanto un feticcio. Certo, anche nella passata stagione funzionava così. Ma vale la pena sottolinearlo.
Senza contare i treni per la capitale: per andare a Roma al mattino da Pescara occorreranno 20 minuti di meno, denuncia il parlamentare di Sel Gianni Melilla. Stessa cosa per tornare, a condizione che partiate di pomeriggio. Ma attenzione: se viaggiate dopo mezzogiorno, da Pescara ci vorranno oltre 5 ore. Niente in confronto alle 6 ore che impiegherete per raggiungere Pescara da Roma con il treno delle 11.10, l’unico in partenza la mattina dalla Stazione Tiburtina. E come se non bastasse le corse diminuiranno: da sei a quattro al giorno da Roma a Pescara e da sei a cinque quelle in senso opposto. E’ quanto prevede il nuovo orario invernale di Trenitalia che entrerà in vigore l’11 dicembre.
ps: e adesso ditemi chi ha vinto cosa.