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Pescara, 25/11/2024
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Data: 29/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Qualità della vita. Estorsioni e palestre. Pescara è la capitale. Forza Italia e M5s attaccano. Sindaco e questore: dati sballati

PESCARA Toglietegli tutto, ma non le palestre. Che reggono, anzi aumentano fino a regalare a Pescara e provincia il gradino più alto (il 13°), rispetto a tutte le altre voci con cui è fanalino di coda nella classifica generale 2016 sulla qualità della vita. Un’indagine, condotta da Italia Oggi e università La Sapienza su 110 città, che quest’anno vede Pescara scivolare giù di venti posizioni rispetto al 2015: dal 79esimo al 99esimo posto. Decisivo, nella media finale, il drastico aumento del disagio sociale, che dal 31° posto ha portato il territorio provinciale alla quintultima posizione della classifica generale, la 105, con un tasso dei suicidi aumentato al punto da far precipitare Pescara di 43 posizioni rispetto alla classifica dell’anno scorso. E la disoccupazione giovanile che peggiora pure, di 15 posizioni.
PEGGIO DI FOGGIA Maglia nera da brividi, che fa il paio con quella assegnata alla criminalità (passata dalla centesima, alla posizione 104, su 110, della classifica generale) per “colpa” di reati come i furti, le lesioni, le violenze sessuali, lo sfruttamento della prostituzione, i furti d’auto e, soprattutto, le estorsioni calcolate su centomila abitanti. E proprio sulle estorsioni Pescara fa il botto, perché rispetto all’anno scorso perde 10 posizioni e finisce, sulla base di medie calcolate sul numero degli abitanti, all’ultimo posto dell’intera classifica nazionale. Peggio di Foggia, che la precede di un posto, e lontana da realtà ben più complesse come Reggio Calabria o Napoli, che invece si incontrano rispettivamente al 98° e al 94° posto.
IL QUESTORE SBOTTA «Vorrei sapere come vengono fatte queste indagini», sbotta il questore di Pescara Paolo Passamonti, «i dati che abbiamo noi e che sono stati già diffusi, parlano di una riduzione del 20 per cento rispetto al 2015. E sono dati elaborati dal Ced, il centro elaborazioni dati interforze del Ministero. I numeri di cui si parla sono sballati. Tanto per fare un esempio: i dati del Ced dicono che i furti d’auto a Pescara nel 2015 sono stati 370 e quest’anno 236. Come gli scippi scesi da 14 a 11».
CI VUOLE L’ESERCITO Ma replicano i capigruppo di Forza Italia, in Regione e in Comune, Lorenzo Sospiri e Marcello Antonelli, promotori nei giorni scorsi della raccolta di firme per chiedere al governo di assegnare un contingente dell’Esercito a Pescara: «Una città che in dodici mesi piomba al 99esimo posto, su 110 città italiane, per qualità della vita, classificandosi al 105esimo posto solo per la prostituzione e il disagio sociale, è una città che ha un’emergenza sicurezza elevatissima e insopportabile, che necessita di un confronto istituzionale urgente sulle misure da adottare. Per questo abbiamo richiesto la convocazione di una seduta urgente e straordinaria del consiglio comunale a Pescara». Ci mette il carico, neanche a dirlo, Forza Italia Giovani con il coordinatore regionale Alessandro D’Alonzo: «Ci dispiace vedere una bella città come la nostra relegata in fondo alla classifica. Non vogliamo contrastare la giunta comunale per mere logiche di schieramento politico, ma per suscitare nella squadra di governo un rigurgito di dignità. È arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e risolvere i problemi o non rimane che una strada: ridare voce ai cittadini».
MEGLIO UNA TASK FORCE Una proposta torna a farla Confartigianato con il presidente Giancarlo Di Blasio e il responsabile del commercio Massimiliano Pisani: «Serve la creazione immediata di una task force da parte della polizia municipale che affianchi le altre forze dell’ordine per combattere i fenomeni di vagabondaggio insieme a un piano di abbattimento delle barriere architettoniche. Pescara, come abbiamo già denunciato, è al 71esimo posto per accoglienza disabili».
ANDATE IN PERIFERIA Puntuale anche Domenico Pettinari, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle che proprio alcuni giorni fa era tornato a Fontanelle per denunciare l’invivibilità di un rione ostaggio della criminalità. E infatti dice: «Non serve uno studio per capire che la città di Pescara è in emergenza criminalità. Basta andare nei quartieri dove la criminalità trova la sua genesi, trasformandosi in bomba sociale che esplode anche nei quartieri del centro». Di qui la proposta di Pettinari: «Vanno ampliati i servizi sociali per prevenire stati di disagio che poi sfociano in criminalità. Ampliare l’assistenza sociale, il controllo della tutela dei minori. Aumentando i controlli e istituendo un posto fisso di polizia». E il deputato Cinque Stelle Gianluca Vacca: «Strade, sporcizia, rifiuti, qualità dell’aria e delle acque: i fallimenti della disastrosa e incompetente giunta Alessandrini, e di anni di ammistrazione in mano ai partiti, sono così edvidenti da diventare troppo spesso notizie di cronaca nazionale».
VOGLIO CAPIRE Finito sott’attacco, il sindaco Marco Alessandrini ai numeri replica con i numeri: «Da almeno quattro anni i dati ufficiali della Questura dicono che il numero dei reati commessi nella nostra città e in provincia è in calo, e allora non si capisce come questo parametro possa essere preso per determinare questi risultati. E se Pescara in un certo modo può rappresentare il baricentro di una marginalità regionale più ampia è anche vero che la risposta di Pescara è straordinaria in termini di numeri, perché se si guardano le somme che il bilancio destina al sociale e la centralità della programmazione dell’area vasta, emerge un quadro di risposte ampie e a 360 gradi».
RESTANO TUTTI QUI E poi, da pescarese, il sindaco dice: «Non penso che a Pescara e in provincia si viva così male e credo che anche se noi facessimo un sondaggio fra i residenti della nostra regione vediamo che Pescara resta un posto dove molti scelgono di vivere. Persone che per lavoro sono venute a Pescara negli anni, vedi anche i grandi calciatori, e che poi hanno deciso di mettere qui radici e famiglia, dimostrando che Pescara mantiene una grande capacità attrattiva. Per questo dobbiamo capire un po’ meglio i parametri di questo sondaggio, c’è qualcosa che non ci torna».

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