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Pescara, 25/07/2024
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Data: 30/11/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Gli americani pronti a sbarcare a Pescara. Il porto inserito tra gli scali delle crociere da Malta a Venezia della nave Artemis. Ma la società chiede garanzie sui fondali

PESCARA C’è una compagnia americana che sta puntando molto su Pescara e sul suo porto. È la “Grand Circle Cruise Line”, che ha confermato il capoluogo adriatico tra le tappe delle crociere in programma per il 2017. Tra marzo e ottobre dell’anno prossimo Pescara sarà una delle mete della “Artemis”, la nave da crociera che ospita più di 50 americani per volta (con 22 mebri dell’equipaggio) e che si spoterà tra Malta, porto di partenza, e Venezia, scalo di arrivo delle vacanze galleggianti. Al momento il porto di Pescara non è in grado di accogliere questa imbarcazione perché i fondali non sono sufficientemente profondi per garantire l’attracco della “Artemis” ma l’anno prossimo le condizioni potrebbero esserci eccome, perché il dragaggio è ormai imminente. Ecco perché il capoluogo adriatico è stato assolutamente confermato dalla compagnia americana, anzi è stato preferito a Ortona per una serie di ragioni. La questione è stata affrontata nelle ultime ore dai referenti della “Grand Circle Cruise Line”, arrivati nei giorni scorsi a Ortona con la “Arethusa”, nave gemella della “Artemis”. È stato un viaggio prova e il comandante, insieme al personale dell’ufficio escursioni, ha incontrato Giuseppe Ranalli, agente marittimo, e il comandante della Capitaneria di porto di Pescara, Enrico Moretti, oltre ad effettuare una serie di sopralluoghi. «Hanno espresso una preferenza su Pescara perché si trova in una posizione migliore per le escursioni a L'Aquila e a Sulmona da offrire ai crocieristi e perché la città è ritenuta più attrattiva. Quindi mantengono la pianificazione su Pescara e attendono di sapere quale sarà la profondità dei fondali una volta eseguito il dragaggio. A quel punto faranno una ricognizione per capire se ci sono i presupposti» e cioè se sono garantiti i 4 metri all’altezza dei due moli. Se poi non sarà possibile l’approdo a Pescara, la “Artemis” farà scalo a Ortona (banchina Martello) ed è importante, commenta Ranalli, «pensare che l’Abruzzo non perda questa opportunità». Moretti non ha dubbi su come andranno le cose. «Ci sono i presupposti per garantire quelle profondità e per mantenerle», quando il dragaggio sarà cosa fatta. L’iter per l’avvio dei lavori «dovrebbe sbloccarsi i primi di dicembre. Quindi penso e spero che ci sia la possibilità di accogliere la nave da crociera».

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